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L’importanza della Fondazione Terina e il dovere di sostenerla

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fondazione terina

Così com’è stato per la individuazione, e la la successiva liberazione dell’immobile attualmente adibito ad aula bunker per il processo Rinascita Scott, la Fondazione Terina offre nuovamente le proprie indubbie capacità strutturali allo Stato, al fine precipuo di poter contribuire in modo efficace alle prossime operazioni di stoccaggio e distribuzione del vaccino anti covid

Comunicato Stampa

D’altro canto, un’impresa di questo genere, da compiersi in piena emergenza pandemica, renderebbe naturale il ricorso alle potenzialità logistiche di un ente come il nostro dotato di spazi enormi e siti attrezzati, situato nel cuore della Calabria, a pochi chilometri dall’aeroporto internazionale di Lamezia, dallo svincolo autostradale e dall’importante snodo ferroviario di Sant’Eufemia.

Per questo, come dipendenti di Terina, ci auguriamo che l’idea lanciata dal presidente Gennarino Masi, di mettere a disposizione del governo superfici e immobili della fondazione per agevolare la fase di distribuzione capillare del vaccino, possa trovare accoglimento, non solo a livello nazionale, dove essa viene già peraltro valutata favorevolmente, ma anche in ambito regionale.

E’ infatti necessario che si realizzi la giusta sinergia tra la Cittadella e Terina per consentire alla Calabria di poter disporre di un centro di smistamento all’altezza dell’ emergenza covid in atto.

È ancora più necessario un confronto operativo tra istituzioni regionali e fondazione, alla luce della crescente importanza strategica che sta assumendo l’organismo in house, ma anche delle problematiche che lo stesso si porta dietro, nonostante il lavoro certosino sui fronti della trasparenza, massiccia riduzione dei debiti, eliminazione di ogni fonte di spreco, puntualità nel pagamento degli stipendi, valorizzazione del centro INAIL, attivazione progetti di rilancio dei laboratori che l’attuale governance sta facendo sin dal suo insediamento.

In questa particolare fase, nella quale Terina ha vinto sfide importanti come l’aula bunker, e altre può vincerne, vorremmo che la regione aprisse un confronto sui risultati ottenuti e sul futuro.

Questo ci interessa: come essere competitivi, ma anche come razionalizzare il personale attuando forme di mobilità intraregionali ai sensi di disposizioni normative esistenti ma mai attuate.

Ci interessano meno, invece, le ipotesi in circolazione su un possibile commissariamento al buio della fondazione che riportano alla mente i periodi foschi in cui grigi dirigenti regionali hanno letteralmente massacrato la Terina.

Ci batteremo perché quel passato non ritorni, ma anzi si diano più armi e sostegno all’attuale Presidenza per ultimare il risanamento, attuare la legge 24 del 2013 e portare avanti il rilancio della mission della Fondazione, salvaguardando l’occupazione.

(“Comitato per la riforma della fondazione Terina ai sensi della legge regionale 24 del 2013” insieme a RSA Uil Tucs)

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