Insegnante di religione arrestato: bufera sulla Chiesa lametina

LAMEZIA. Commenti e reazioni sull’arresto dell’insegnante di religione lametino, accusato di violenza sessuale su minori.

C’è chi invoca una presa di posizione forte da parte della Chiesa lametina chiedendo anche maggiore oculatezza nella scelta dei docenti di religione. Di seguito la nota stampa giunta in redazione: “La notizia dell’arresto a Lamezia di un insegnante di religione P.P. di 64 anni, per presunte violenze sessuali verso minori all’interno di una scuola dell’infanzia, oltre ad avere grave rilevanza penale, assume anche un contorno decisamente imbarazzante per la Chiesa lametina. Infatti, le nomine dei docenti di religione sono fatte direttamente dal vescovo. La notizia ha gettato nello sconforto tutta la comunità cattolica lametina, anche perché la moglie dell’arrestato riveste la carica di viceministro del Terzo Ordine Francescano nella Parrocchia di Santa Maria degli Angeli di Nicastro (Sant’Antonio di Padova) retta dai Padri Cappuccini. Scandali di questo tipo hanno delle ripercussioni gravissime sulla credibilità della Chiesa la quale, pur non avendone alcuna colpa, si vede invischiata in situazione che allontano sempre più la gente dalla fede. Il nuovo vescovo, mons. Giuseppe Schillaci, molto probabilmente dovrà rivedere molte cose nella scelta degli insegnanti e di tutti coloro che tra i laici occupano posti di rilievo nelle varie associazioni ecclesiali. In molti auspicano che la moglie dell’arrestato rassegni le dimissioni, indipendentemente dall’esito del procedimento penale che si spera possa scagionare o almeno attenuare i gravi addebiti mossi dalla procura. Altra eventualità è che mons. Luigi Cantafora (oggi Amministratore apostolico della diocesi) inviti la viceministra del Terz’Ordine Francescano ha rimettere il mandato proprio di recente assegnatole, almeno fino a quando verrà fatta chiarezza sulla posizione del marito”.