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Si istituisca museo di arte contemporanea e tradizioni a Lamezia Terme

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Si istituisca museo di arte contemporanea e tradizioni a Lamezia Terme

L’istituzione di un Museo di Arte Contemporanea a Lamezia Terme che abbia un legame storico con le tradizioni della piana sarebbe sicuramente una novità, e forse un caso unico, ma sicuramente ha una sua ragione di esistere in un territorio caratterizzato dalla volontà di riconoscere la propria storia culturale e produttiva, ma anche segnato da continue mortificazioni per trascuratezza e sottovalutazioni delle proprie potenzialità

Questo è quanto è emerso dall’incontro “Arte e tradizioni della piana di Lamezia Terme-Il Vino” che si è svolto presso il complesso Interparrocchiale di San Benedetto giovedì 11 novembre, giorno di San Martino.

Lincontro è stato promosso dalle associazioni “Arte&Antichità Passato Prossimo” e “Un Anthurium per Francesco”, presiedute da Giovanna Adamo e Giuditta Crupi. Il prossimo incontro, incentrato su “Pane e Olio”, in programma per il mese di gennaio, vedrà l’unione dell’Associazione Emmepi Produzioni Tv, di Piera Dastoli e Massimo Mercuri, e sarà ulteriore occasione per approfondire questi temi e continuare nella ricerca e nella produzione di documenti utili alla realizzazione del Museo.

Si è trattato dunque del primo di un ciclo di eventi che hanno come tema l’arte e le nostre tradizioni, nella ricerca dei legami e delle connessioni che possano trovare spazio e collocazione in un luogo che sia allo stesso tempo museo e laboratorio di ricerca e studio.

Siamo partiti dal vino l’11 novembre, giorno in cui si festeggia San Martino, ricordando l’importanza che ha avuto nella storia del lametino e soprattutto di Sambiase, la produzione del vino legata alla presenza di due cantine sociali, quella della Prunia e la Bruzia, oltre che all’enopolio, luogo di raccolta del vino, presente nei pressi della stazione ferroviaria di Sambiase.

A riscaldare l’ambiente, ha aperto il poeta Pino Marino leggendo la poesia “Ode al Vino”. In un video messaggio il parroco Don Domenico Cicione ha rimarcato l’importanza del tema trattato poiché il vino, come il pane, è un elemento fondamentale per la celebrazione della Messa.  Il sindaco Paolo Mascaro, intervenuto subito dopo, si è dimostrato disponibile nell’accogliere i suggerimenti e le istanze dei relatori, ma ha subito sottolineato che il complesso dell’ex Cantina Sociale di Sambiase non è più nella disponibilità del Comune e che pertanto qualsiasi prospettiva di un uso museale non è più proponibile.

Nel suo intervento introduttivo Rosella Cerra, intervenuta in rappresentanza delle associazioni promotrici dell’evento, ha precisato che la Ex Cantina Sociale avrebbe sicuramente potuto essere il luogo ideale per un museo di Arte Contemporanea e delle Tradizioni ma che nel lametino si possono individuare altre strutture periferiche in stato di abbandono ove realizzare il progetto.

Anche Massimo Mercuri, reporter moderatore, ha dato dei suggerimenti in alternativa alla Ex Cantina, indicando una struttura regionale inaugurata negli anni ottanta adibita a raffineria di olio d’oliva, il Feoga, costruita con fondi strutturali europei destinati al settore agricolo e mai entrata in funzione in prossimità dell’Ex Zuccherificio nel quartiere di Santa Eufemia.

Il dottore Pietro Andricciola, per moltissimi anni dirigente in Regione Calabria nel settore agricoltura, ha invece ricordato e rievocato la importanza della produzione del vino nel lametino e di come negli anni si sia ridotta in maniera drastica la superficie adibita a vigna, passando dai circa 2.733mila ettari negli anni’50, ai circa 850mila ettari attuali, dovuta principalmente all’abbondono e alla estirpazione delle vigne perché divenute poco redditizie. Ma oggi si sta registrando un incremento della produzione ed un rinnovato interesse specie da parte di giovani produttori che si affiancano agli storici (presente in sala Davoli della omonima ditta) che stanno mantenendo alto il tono della produzione di qualità.

In continuità su questo tema è intervenuto Salvatore Cittadino, imprenditore agricolo ed ex presidente della Co.Vi.La (Cooperativa Vitivinicoltori Lametini), ha fatto una panoramica sulle eccellenze agroalimentari lametine non abbastanza valorizzate e che meritano quindi maggiore attenzione anche dalla politica lanciando la proposta di un tavolo di lavoro su queste problematiche. La stessa maggiore attenzione che meritano anche gli illustri personaggi che hanno fatto la storia lametina agricola, a cominciare dall’avvocato Domenico Franzì di Sambiase che con la sua lungimiranza determinò la nascita della Cantina Sociale di Sambiase.

Infine sono intervenuti Pasquale Iacoantonio e Fabio Lamanna, due dei 4 architetti [gli altri due sono Luca Vitaliano Rotundo e Sebastiano Marini] che hanno vinto diversi premi e riconoscimenti per il progetto di recupero dell’ex Cantina Sociale di Sambiase, cominciando dal concorso “Periferie 2017”, bando per la “riqualificazione/Ri.U.So. di aree periferiche degradate proposte dai Comuni italiani e selezionate dall’ANCI, dalla Direzione Generale Arte e Architettura Contemporanee e Periferie Urbane del MiBAC e dallo stesso Consiglio Nazionale”, al quale ha partecipato lo stesso Comune di Lamezia e che li ha visti vincitori. Ma con lo stesso progetto sono stati premiati anche in ambito internazionale, al Tianjin International Design Week 2019 in Asia, oltre che l’inserimento nell’Altante delle BEST PRACTICES da parte del Consiglio Nazionale degli Architetti. Un progetto pluripremiato ma che non ha trovato accoglimento proprio a Lamezia Terme.

Nelle conclusioni, l’assessore alla Promozione del Territorio Luisa Vaccaro, ha espresso la sua apertura e la volontà di attivarsi con le associazioni per l’accoglimento delle loro istanze.

Nella sala sono stati esposti delle opere realizzate con la feccia dell’uva, definiti “Vinnarelli”, dell’artista Luca Pietrarelli.

Infine una degustazione è stata gentilmente offerta dall’Azienda agricola “Arcuri- Il Nero di Calabria” che ha portato la ‘nduja e la pancetta dell’allevamento dei loro maiali neri; la “L’Antica Panetteria” di Angelo Torcasio, che fa parte di una rete di panettieri costituitisi in associazione a Capizzaglie; l’azienda “Libero Gatti” con olio e marmellate biologiche di Giovanni Gatti; l’azienda “Mussari” di Madia con le mozzarelle e latticini; ed infine il vino di Salvatore Cittadino di propria produzione.

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