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Lamezia. L’acquifero sotterraneo dell’ex Sir in uno studio dell’Ordine nazionale dei geologi

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Lamezia Terme mafia

E’ stata riscontrata una notevole concentrazione di arsenico, ferro e manganese nell’acquifero alluvionale costiero della zona industriale; anomalia o probabile origine naturale?

Uno studio pubblicato sulla rivista dell’Ordine nazionale dei geologi, a cura di Ivan Meringolo e Clemente Migliorino, dal titolo “Prima ricostruzione dei valori di fondo di arsenico, ferro e manganese nell’acquifero sotterraneo della zona industriale (ex SIR) della piana di Lamezia Terme (CZ)“, ha approfondito le tematiche precedentemente trattate in un’altra pubblicazione circa la concentrazione di ferro, manganese e arsenico nell’acquifero sotterraneo della zona detta ex Sir di Lamezia.

Si tratta, appunto, di un lavoro che prosegue le indagini già avviate e presentate nel documento interno Regione Calabria – Arpacal convenzione 689/2017, in cui si è messo in evidenzia come l’area di studio presenti banchi di torba che indurrebbero processi riducenti dovute probabilmente alla decomposizione di materiale organico. Una presenza indicativa nella produzione di arsenico, ferro, manganese e ammoniaca nelle acque del sottosuolo.

L’assetto idrogeologico in questione regola la variabilità delle condizioni ossidoriduttive al punto che le zone interne della piana alluvionale risultino prevalentemente ossigenate; queste sono le aree di maggiore ricarica dell’acquifero in relazione ai settori più prossimi al mare.

Dunque, sia l’ambiente red-ox che le caratteristiche idro-geochimiche della zona contribuiscono in larga parte alla concentrazione dei suddetti elementi.

Si potrebbe, così, trattare di valori congruenti con la tipologia di sito indagato; ma d’altra parte, trattandosi di un luogo ad elevata attività antropica, sulla scia dello studio precedente, sarebbe opportuno continuare con ulteriori approfondimenti elaborando un modello concettuale che permetta di isolare singole fonti di contaminazioni qualora fossero presenti.

Felicia Villella

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