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Lamezia, ancora danneggiamenti alle coop di don Giacomo Panizza: salgono a cinque in quattro mesi

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Danneggiamenti cooperativa Ciarapanì - Lameziatermeit

Danneggiamenti cooperativa Ciarapanì

Atti vandalici contro la cooperativa Ciarapanì

Comunicato stampa:

Si allunga la serie di danneggiamenti pesanti, costosissimi alla cooperativa sociale Ciarapanì. Cinque furti con scasso in soli quattro mesi nei confronti di due coop della rete di Progetto Sud – Ciarapanì e Le agricole – fanno salire i danni provocati a oltre 30 mila euro.

L’ultimo gesto vile in ordine di tempo, nella notte tra il 5 e il 6 dicembre, ha fruttato ai malviventi un bottino di 102 euro e 40 centesimi e causato danni per 10.000. Dai filmati, si vedono due persone che, dopo aver manomesso la cassetta del denaro, si sono messe a distruggere il costoso macchinario che regola i biglietti e il denaro del parcheggio dell’ospedale Giovanni Paolo II di Lamezia Terme. Lo fanno con un accanimento dimostrando lo scopo non tanto di rubare i pochi soldi depositati ma di danneggiare, devastare, intimorire.

«Siamo più che mai convinti che il nostro lavoro stia dando fastidio, non sappiamo dare altre spiegazioni – dice amareggiato Antonio Rocca, presidente della cooperativa Ciarapanì -. Abbiamo denunciato alle autorità quanto accaduto e fornito loro le immagini del nostro sistema di video sorveglianza che ha registrato quanto accaduto. Rimaniamo fiduciosi che le forze dell´ordine riescano a fare chiarezza su questo ennesimo episodio che ci colpisce duramente».

Si sospetta di due giovani sconosciuti visti circolare più volte in zona durante la giornata. Ma quelli ritratti nei filmati notturni indossano il passamontagna. Durante la denuncia la polizia ci informava di una trentina di furti avvenuti nella stessa notte.

«Purtroppo a Lamezia Terme avvengono molti furti, azioni vandaliche e mafiose. Noi vogliamo capirne il senso. Troppe volte abbiamo subito danni collegati a messaggi mafiosi – spiega Don Giacomo Panizza – perché quanto accaduto l’altra notte ci mette ancora una volta di fronte ad un atto che coniuga il furto all’offesa nei confronti dei gruppi della rete promossa dalla Comunità Progetto Sud».

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