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Lamezia, Antonio D’Alessi (Lega): “Valorizzare il rifiuto in risorsa”

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Antonio D'Alessi

Nota di Antonio D’Alessi, direttivo Lega Lamezia Terme

Comunicato stampa:

La situazione allarmante degli ultimi giorni, in merito alla mancata raccolta dei rifiuti, desta molta preoccupazione per i giorni a venire. Dobbiamo proiettarci nel futuro riflettendo sul presente che stiamo vivendo oggi. Non possiamo rimanere a guardare come la nostra città, terza della Calabria per numero di residenti, oggi stia diventando la cenerentola della regione Calabria sommersa dai rifiuti.

I nostri amministratori e rappresentanti delle istituzioni locali hanno l’obbligo verso la comunità di tutelare l’ambiente in cui viviamo garantendo il decoro, l’igiene pubblica per i cittadini e la pulizia per le strade delle nostre città. È necessario estendere al più presto la raccolta porta a porta in tutte le zone della città e sensibilizzare la differenziazione dei rifiuti.

La fotografia dell’ISTAT, nel report del 2017, indica che la percentuale maggiore di raccolta differenziata si ha nel Nordest (66,6%, dato che rispetta l’obiettivo del 65% previsto dalla normativa). Poco inferiore risulta nel Nordovest (62,3%). Molto distanti i livelli di raccolta differenziata al Centro (48,6%), al Sud solo il (43,3%). Occorre quindi ridefinire il termine rifiuto utilizzando le due  parole chiave “valorizzazione” “risorsa” che messe insieme possono dare vita ad un’economia circolare, nel settore rifiuti, della quale tanto si parla oggi ma che stenta a decollare.

L’obbiettivo è quello di dare un sensibile contributo all’ambiente e risparmiare risorse sia in termini economici che di materie prime utilizzate. Dobbiamo valorizzare il rifiuto e renderlo una risorsa come accade in molti comuni virtuosi d’Italia. Non parliamo di fantascienza ma di futuro, un futuro dove tante realtà italiane ed europee è già divenuto presente. Perché non a Lamezia?

La parte organica del rifiuto ha un potenziale energetico elevato che può e deve essere sfruttato. La differenziazione e valorizzazione dell’organico porta molteplici vantaggi all’ambiente sia in termini di nettezza e igiene urbana sia dal punto di vista energetico-ambientale. Il rifiuto trasformato in biogas e biometano, con apposite tecnologie, può diventare elettricità e energia termica che giungono fino alle nostre case. L’energia elettrica prodotta contribuirebbe a far fronte al fabbisogno, sempre crescente, di elettricità riducendo la produzione da fonti fossili (carbone e petrolio) che ad oggi si attesta al 20% circa della produzione di energia elettrica nazionale, une delle cause del cambiamento climatico.

È necessaria una presa di coscienza a livello sistemico. Le politiche territoriali devono porsi come obbiettivo l’attuazione di best practices mirate a sensibilizzare e promuovere una tutela dell’ambiente sempre più spinta e consapevole, promuovendo politiche nuove e lungimiranti che possano dare una risposta altamente ecologica per la gestione dei rifiuti. Servono nuove strategie energetiche ambientali, gli enti regionali e comunali si devono attivare per creare, ognuno per le proprie competenze, quel circuito eco-tecnologico, in grado di promuovere attività di recupero, riciclo e valorizzazione del rifiuto, al fine di rendere le tariffe più leggere per l’utenza e soprattutto garantire il minore impatto ambientale possibile.

Bisogna guardare oltre la criticità e vedere opportunità. Forse non tutti sanno che non recuperando il metano, naturalmente prodotto durante la decomposizione della materia organica, causa un forte impatto ambientale. Il metano contenuto nei gas che vengono generati dalla decomposizione è un gas serra altamente inquinante. Studi portati avanti dall’istituto di biometeorologia del CNR a partire del 2005 evidenziano che Il metano causa un effetto serra maggiore della CO2, il suo potenziale inquinante è 25 volte quello dell’anidride carbonica.

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