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Lamezia, Cittadinanzattiva: problema della sicurezza tema su cui investire

2 min di lettura
Panorama Lamezia

È davvero triste assistere a tante notizie negative che hanno come oggetto la città di Lamezia Terme

Comunicato stampa:

In questi giorni c’è chi parla di festeggiamenti per la ricorrenza dei 50 anni. C’è davvero poco di cui rallegrarsi. L’onta del terzo consiglio comunale sciolto per infiltrazioni mafiose pesa come un macigno. L’economia è praticamente al collasso, quella che era una città dotata di grande capacità attrattiva ora smobilita. Ha perso qualsiasi identità e non intravede nessun futuro.

La Lamezia Multiservizi che era un fiore all’occhiello, una speranza per tante famiglie lametine è così stata gestita male che non riesce a trovare un Cda per proseguire le normali attività, mentre i dipendenti attendono ormai da mesi lo stipendio. I beni storici e culturali sono totalmente abbandonati ed impraticabili senza che nessuno muova un dito nonostante le denunce continue e circostanziate delle associazioni che si occupano di salvaguardia degli stessi.

Si chiudono gli impianti sportivi perché privi delle necessarie certificazioni di agibilità. In questi anni le amministrazioni comunali non si capisce perché non abbiano ottemperato a questi obblighi.

Non si tiene la fiera di San Biagio perché disattese le normative Gabrielli. I nostri grandi manager nominati dai vari sindaci, nel corso degli anni, non solo hanno ridotto la fiera ad un buon mercatino rionale ma non si sono nemmeno preoccupati di provvedere a ristabilire le norme di sicurezza necessarie. Ben altro può esprimere una fiera agricola! Ben altro merita una città come quella di Lamezia Terme che pure vanta, proprio nel settore agricolo, eccellenze e specialità uniche. Si ripensi ad un polo fieristico di livello internazionale che dia prestigio, futuro e speranza a quanti guardano all’agricoltura come terreno per costruire il futuro ed offrire occupazione.

Tante scuole, più volte Cittadinanzattiva ha avuto modo di intervenire, non rispettano le normative di agibilità e sono sprovviste del certificato antisismico. Altre non sono dotate nemmeno delle uscite di sicurezza. Cosa fare? Chiudiamo anche le scuole? Chi ha responsabilità non può far finta di non sentire e di non vedere. Le scuole sono frequentate dai nostri figli e non possono essere ospitati in edifici insicuri.

Tante strutture, anche pubbliche, non sono dotate dei certificati necessari. In queste condizioni, l’elenco potrebbe essere infinito, il problema della sicurezza va visto a 360 gradi. Senza trascurare nemmeno viabilità e servizi pubblici che destano più di una preoccupazione. Cogliamo l’occasione per fare del problema della sicurezza nella sua totalità il tema su cui investire.

Prima che sia troppo tardi. Prima di dover essere costretti a versare lacrime che possono essere risparmiate. Se si fa della prevenzione la categoria culturale e politica su cui intervenire non solo si risparmierebbe una quantità enorme di denaro ma soprattutto si salvaguarderebbe la vita e la salute dei cittadini. Si pensi quanto lavoro tutto ciò potrebbe offrire. Vogliamo confidare in uno scatto di senso di responsabilità perché chi dovere provveda agli atti necessari e non più rimandabili.

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