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Lamezia. Comunali 2019, appello al Consiglio di Stato di sindaco e presidente del civico consesso

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LAMEZIA. Appello incidentale al Consiglio di Stato perché sospenda la sentenza del Tar che ha di fatto esautorato sindaco, giunta e consiglio comunale. A costituirsi saranno il sindaco Paolo Mascaro e il presidente del consiglio comunale Pino Zaffina, seguiti naturalmente dagli assessori della giunta e dai consiglieri di maggioranza.

La decisione di ricorrere al Consiglio di Stato arriva in seguito alla presa di posizione dell’ex candidato a sindaco Silvio Zizza (M5S) che ha deciso di ricorrere anch’egli al Consiglio di Stato per chiedere l’annullamento in toto del voto delle comunali del novembre 2019. Come si ricorderà nella sentenza emessa circa un mese fa, il Tar ha disposto il ritorno al voto solo in 4 delle 78 sezioni presenti sul territorio cittadino.

L’ulteriore mossa di Zizza ha indotto sindaco e presidente del civico consesso ad agire di rimando, per chiedere l’annullamento integrale della decisione del Tar in modo da ritornare a Palazzo di città e riprendere l’attività amministrativa per il bene della comunità lametina.

Ci sono molti precedenti giurisprudenziali, anche autorevoli – spiega il vicesindaco Antonello Bevilacqua –  che hanno chiarito che errori materiali in poche sezioni (come avvenuto nel nostro caso) non bastano per sospendere un sindaco ed un consiglio regolarmente eletti; non sono sufficienti per autorizzare il blocco integrale di una azione amministrativa”.

Zizza e i suoi avvocati Giuseppe Pitaro e Gaetano Liperoti hanno parlato di brogli accertati dalla prefettura prima e confermati poi dal Tar.

 

 

Per il vicesindaco “se i brogli realmente ci sono stati sarà la procura ad accertarlo. Noi – incalza Bevilacqua – siamo ben felici che la magistratura penale faccia luce su questa vicenda. Tuttavia non comprendiamo l’irruenza, la reazione scomposta di Zizza che parla di battaglia per la legalità. Anche l’amministrazione Mascaro e il consiglio comunale sono per la giustizia e la legalità”.

Bevilacqua puntualizza: “La sentenza del Tar è stata una sconfitta clamorosa per i ricorrenti che sono stati costretti ad appellare (chi vince non appella) ed a pagare il 60 per cento delle spese di verificazione”.

Il vicesindaco conclude ribadendo: “Abbiamo deciso di costituirci soltanto dopo aver ricevuto l’appello al Consiglio di Stato, altrimenti avremmo dato con serenità acquiescenza alla sentenza del Tar ed atteso altrettanto serenamente la scadenza dei sessanta giorni con le nuove elezioni”. m.s.

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