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Lamezia. De Biase: “Il trasferimento del 118, un’operazione sbagliata in partenza”

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LAMEZIA. Trasferimento del 118, ad analizzare tutti i risvolti negativi che ne potrebbero derivare è Salvatore De Biase, già presidente del consiglio comunale di Lamezia Terme.

Salvatore De Biase - LameziaTerme,it
Salvatore De Biase

Nota stampa: “Bisogna essere decisamente preoccupati per quanto si appalesa presso il nostro ospedale. Ovvero è in atto il trasferimento del 118. Lo stesso sarà trasferito a nuova sede e nuovi spazi, e le prime evidenze dicono che potrebbero sorgere seri pericoli. Il progetto messo in campo dalla gestione commissariale dell’Asp è evidente che sia nato per un obbligo giusto: quello di traslocare il Ser.D. in un posto isolato per favorire la protezione degli utenti, sia fisica che a livello di privacy.

La triade ha pensato inoltre, di spostarlo nella postazione del 118, e quest’ultimo al posto attuale del Ser.D. ovvero nella palazzina della riabilitazione. Già in tutto questo c’è una prima discordanza: non potevano mandare il Ser.D. se concordato con gli operatori, nell’edificio dell’ex ospedale? Non si sarebbero avuti più vantaggi? In primis una più alta protezione degli individui; secondariamente più comodità, li infatti ci sono più parcheggi, oltre al maggior numero di stanze a disposizione. Infine poteva esser dato maggiore peso e prestigio all’intero edificio, che ricordo, resta, per metà ancora vuoto. Fatta questa premessa, veniamo a cosa osservare invece spostando il Ser.D. al 118 e viceversa. Attualmente dalla segnaletica posta in essere, il percorso delle ambulanze non è rettilineo e scorrevole come prima.

Su questo punto non ci sono dubbi visto le curve, la possibilità di incontrare macchine di dipendenti ed utenti sul tragitto, e la sbarra da alzare per uscire che, sebbene telecomandata (non può essere diversamente perché altrimenti sul piazzale entrerebbe chiunque), inevitabilmente rallenta il percorso. C’è da sottolineare che malauguratamente, vi è anche il rischio di perdere un solo secondo durante le operazioni di salvataggio di una vita, può essere davvero critico o no? Altro punto scottante, a parte il rallentamento delle ambulanze, è che si perdono parcheggi: sia degli utenti all’ingresso dell’ospedale, (infatti, non ci sono più i parcheggi riservati agli utenti), sia per i dipendenti.

Questi infatti, una volta entrati in ufficio (peraltro si entra dalla stessa sbarra da dove escono le ambulanze), si ha a disposizione pochi spazi, quindi per non creare intralcio e salvaguardare l’auto, rimangono non capienti, e in uso, solo gli annessi parcheggi nel piazzale. Non va dimenticato nemmeno che le macchine, appena escono dal parcheggio, sono costrette ad invadere la corsia delle ambulanze. A questo punto viene da pensare che, o la segnaletica non è terminata, o che manderanno i dipendenti a parcheggiare altrove, oppure c’è un disegno strategico che prevede la chiusura degli uffici amministrativi?

Altrimenti è un’assurdità ciò che si presenta. Comunque vada, attualmente non ci sono ragioni valide o bene organizzate, che garantiscono tranquilla e sicurezza complessiva. Insomma: incredibilmente si perdono parcheggi, si espongono le ambulanze a sinistri e si rallenta il percorso delle stesse. Senza dimenticare che altri incidenti possono verificarsi proprio vicino il cancello tra chi entra e il 118 che esce. L’appello che rivolgo a quanti potranno intervenire è questo: correte ai ripari prima che malauguratamente succedano situazioni di pericolo soprattutto alle persone”.

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