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Lamezia, De Biase: “Salvini si informi sull’operato dei commissari prefettizi”

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Salvatore De Biase - LameziaTerme,it

Salvatore De Biase

LAMEZIA. “Incredulità e sconcerto nel leggere le motivazioni con le quali il ministro dell’interno Matteo Salvini ha giustificato la proroga del commissariamento al Comune di Lamezia Terme”. Lo afferma Salvatore De Biase, già presidente del consiglio comunale di Lamezia Terme.

“Nella consapevolezza di seguire la perspicacia, la volontà, la dinamicità del ministro dell’interno, figlio dell’ex Lega Nord, di Bossiana memoria, mi rifiuto di credere – aggiunge – che Matteo Salvini, uomo forte, ‘il Capitano’, il ministro dell’interno più movimentista della storia d’Italia, il più risoluto della Lega, abbia potuto sottoscrivere che la terna commissariale, che governa Lamezia, abbia ‘posto in essere una serie di adempimenti finalizzati ad eliminare le cause inagibilità di  tre  stadi  comunali,  di  due teatri  municipali  e  del  palazzetto  dello  sport , che   erano regolarmente utilizzati dalla cittadinanza, procedendo  anche,  per taluni di essi, all’aggiornamento catastale, conseguentemente, la  proroga  della gestione straordinaria si rende necessaria per portare a  termine  le iniziative avviate e consentire alla cittadinanza  di  usufruire,  in condizioni di sicurezza, dei menzionati beni comunali’.   Sarà vero? Forse i cittadini non si sono accorti di nulla! Ad oggi, sembrerebbe, invece, che quanto asserito dal ministro dell’interno non trovi alcun riscontro nei fatti, dopo quasi diciotto mesi di gestione commissariale.

 

Sempre il ministro aggiunge: ‘L’attività della commissione straordinaria ha interessato anche il riordino dell’apparato burocratico al fine di disporre un diverso assetto organizzativo. In tale ambito sono state avviate le procedure per l’incremento del numero dei dirigenti in servizio e nel contempo è stata disposta la revoca e l’avvicendamento di alcuni dirigenti con una diversa distribuzione dei settori in attuazione dei regolamenti comunali’. Incredibile! A questo punto i dirigenti comunali non dovranno lamentarsi, non saranno più sovraccaricati di lavoro. La terna commissariale ha, evidentemente, posto le basi per superare agevolmente il problema tanto da poter consentire il trasferimento di alcuni dirigenti, per due giorni a settimana, nella città metropolitana. C’è da rimanere basiti e sconcertati! Chissà che se il risoluto ministro è informato di questi trasferimenti dei dirigenti? E cosa ne pensano i parlamentari locali?”. “Dalle motivazioni che hanno portato alla proroga del commissariamento – prosegue De Biase – emerge ancora: ‘Sono inoltre in corso di istruttoria le procedure per il reclutamento  di  alcuni  dirigenti  a  tempo  determinato  ai  sensi dell’art. 110 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267. Il completamento di tali iniziative consentirà all’amministrazione di implementare le risorse umane e garantire una gestione dell’ente locale in linea con i principi di legalità e buon andamento.  Il prosieguo della gestione commissariale, peraltro, garantirà non solo che le  procedure  disposte  proseguano  in  linea  con  i menzionati principi di legalità ma anche nel rispetto dei parametri finanziari  fissati  dalla  procedura  di  riequilibrio   finanziario pluriennale, avviata nel 2014 al quale il Comune di Lamezia Terme  è sottoposto’. Da queste affermazioni scaturisce una naturale considerazione: chissà perché la COEL (commissione Enti Locali), struttura organica del Ministero dell’Interno, non ha approvato le nuove assunzioni al Comune di Lamezia, sia per i dirigenti che per il personale. Ecco perché suscita parecchie perplessità quanto viene annunciato dal ministro Salvini. Probabilmente alla terna Commissariale si è tributato più meriti di quanto le spettano realmente. Al ministro Salvini non sfuggirà, inoltre, che il Bilancio preventivo del comune, ‘ben governato dai Commissari’, risulta ancora da approvare!”. “Se il rispettabile ministro Salvini, avesse deciso il prossimo 14 maggio – prosegue De Biase – di fermarsi un attimo a Lamezia, prima ancora di andare verso il capoluogo di regione, o avesse ascoltato i deputati lametini, che sostengono il governo, avrebbe potuto attingere importanti informazioni. In primo luogo avrebbe potuto constatare di persona che questa commissione straordinaria non ha svolto un lavoro così ‘efficiente’ come vuol far credere. Basti ricordare che qualcuno della deputazione lametina ipotizzava che la triade commissariale non avrebbe mangiato il panettone a Lamezia a fine 2018. In secondo luogo il ministro dell’interno, fermandosi a Lamezia, si sarebbe potuto accorgere che la città è frastornata, e non solo per lo scioglimento, ma soprattutto perché non si stente governata e, ancor di più, percepisce di essere isolata dalle istituzioni politiche”.

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