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Lamezia. Due giorni dedicati al “Piccolo principe” a cura di Teatrop

2 min di lettura

Due giorni di spettacoli dedicati al racconto di Antoine de Saint-Exupéry e all’arte degli origami e kirigami

Si conclude nell’originale location del Civico Trame il secondo appuntamento con il teatrop che ha portato in scena “Il cartastorie: un principe piccolo piccolo” per la regia di Piero Bonaccurso, con Greta Belometti e Piero Bonaccurso.

Si è trattato di uno spettacolo-laboratorio interattivo incentrato sulla tecnica della manipolazione della carta, origami e kirigami che, nel rispetto delle norme igenico-sanitarie anti-contagio, ha catapultato i piccoli spettatori nel fantastico mondo del “Piccolo principe“.

Tra coriandoli, musiche e colpi di scena, i due buffi personaggi, il cartastorie Piero e la narratrice Greta, hanno animato le avventure del protagonista del racconto con scene di carta interamente realizzate a mano.

Al termine dello spettacolo Piero ha spiegato che nelle passate edizioni era possibile interagire maggiormente con i piccoli spettatori insegnando qualche trucco per la creazione di semplici kirigami. Una piacevole interazione col pubblico che non si può più fare a causa dell’emergenza pandemica; un dettaglio che toglie molto all’esibizione, ma necessario a causa del distanziamento sociale.

Sempre Piero racconta di come, nel corso degli anni e durante le sue esperienze nei progetti scolastici, si sia reso conto della mancanza di manualità nella maggior parte dei bambini, sempre più tecnologici ma poco manuali.

Lo scopo dell’attività laboratoriale sarebbe proprio questo: far comprendere l’importanza della manipolazione della carta come esercizio per la mente e per il corpo. Concetti che sono propri dell’arte dell’origami, un’arte tradizionale del mondo asiatico dall’origine antichissima.

Il Cartastorie ne approfitta per accennare una breve vicenda giapponese collegata allo tsuru, l’origami a forma di gru. Secondo la tradizione giapponese la gru è un animale mistico che riesce a vivere fino a mille anni, proprio per questa sua longevità l’idea di riproporla sotto forma di origami e donarla ad un ammalato ha valenza di augurio per una pronta guarigione.

La vicenda si lega alla storia di Sadako Sasaki, una ragazzina colpita dalle radiazioni nucleari della Seconda Guerra Mondiale gravemente malata di leucemia, e alla sua volontà di guarire propiziata dalla realizzazione di mille gru. A ricordo di tale vicenda è stata innalzata in Giappone una statua in suo onore con in mano uno tsuru. Questa immagine si prefigura un po’ come un augurio di ripresa per un mondo flagellato da una epidemia che continua ad incutere timore in ogni angolo del pianeta.

Lo spettacolo appartiene ad una trilogia che impegnerà la compagnia teatrale nei prossimi mesi, perseguendo lo spirito di innovazione e interazione con il pubblico che da quasi mezzo secolo caratterizza l’attività teatrale di teatrop. Non ci resta che aspettare per conoscere le prossime novità in programma.

Felicia Villella

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