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Lamezia: per ex assessore Astorino ricorso al Tar dopo revoca incarico

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Graziella Astorino

Ricorso al Tar dell’ex assessore Graziella Astorino

LAMEZIA. Non si è placata la querelle politica che ha coinvolto Graziella Astorino, ormai da due mesi ex assessore alla cultura della città di Lamezia Terme.

L’Astorino ha infatti deciso di ricorrere al Tar contro la revoca dell’incarico decisa dal primo cittadino Paolo Mascaro, che le sostituì Simone Cicco, scelto tra una rosa di nomi, con deleghe alla cultura, alla sport, allo spettacolo, alla pubblica istruzione, politiche giovanili e pari opportunità.

Da precisare e ricordare che la revoca è stata decisa dal sindaco Mascaro in seguito alle pressanti richieste del Cdu, il partito di riferimento dell’ex componente della giunta, che aveva praticamente e apertamente sfiduciato l’Astorino chiedendo espressamente che le venisse revocato il mandato.

L’atto di revoca è chiaro, spiega che “sul piano programmatico non sono stati raggiunti gli obiettivi inerenti le specifiche deleghe assegnate all’ex assessore”. Una situazione che avrebbe determinato “il venir meno del rapporto di fiducia in merito all’idoneità dell’assessore a perseguire gli obiettivi amministrativi fissati nel programma di mandato”.

L’ex assessore Astorino non ci sta ed è pronta e decisa dunque a portare avanti le sue ragioni, ragioni che aveva avuto modo di spiegare alla stampa in una conferenza indetta proprio due mesi fa in un noto locale del centro lametino.

Durante l’incontro l’avvocato Astorino, armata di documenti ed email, aveva passato al setaccio tutti i progetti promossi e realizzati durante il suo assessorato chiarendo alcuni punti su bandi che riguardavano teatro e sport, ribadendo di non essere attaccata alla poltrona ma anzi di lottare per difendere la propria persona dalle logiche della stessa.

Non solo, aveva accusato i vertici del suo partito di riferimento di agire alle sue spalle. Tanto che, a detta dell’ex assessore, non le avrebbero fatto presente la decisione di richiedere la revoca del mandato, lasciando parlare al loro posto un articolo pubblicato su un quotidiano locale.

“Dicono che non ho svolto, ma cosa non ho svolto? qual è il loro programma?”, si  è chiesta all’epoca l’Astorino, e probabilmente avrà continuato a chiederselo anche in questi mesi fino a maturare la decisione di rivolgersi al Tar.

Spiegazioni e difese del proprio operato, buoni propositi e sani principi, non bastarono a rispondere alle sue domane, ma soprattutto a salvare la carica  dell’assessore destituita a 24 ore dalla conferenza stampa.

Ora non resta che attendere un’altra riposta, quella del Tar, in un periodo storico e politico in cui Lamezia Terme cerca di annaspare nel mare in cui sembra che stia per annegare, affondata dall’iceberg, per ora solo ipotizzato, del terzo scioglimento.

Valentina Dattilo

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