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Lamezia, inaugurata la nuova sede Avis che sarà anche Punto Salute

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LAMEZIA. Moderna, funzionale, presto svolgerà le funzioni anche di ‘Punto Salute’ per le prenotazioni specialistiche. È la nuova sede dell’Avis cittadina che ha finalmente una nuova casa all’interno di un appartamento in via Degli Oleandri, a sud della città.

 

La nuova casa Avis è un bene confiscato al malaffare la cui acquisizione da parte del Comune era già stata avviata durante la consiliatura Mascaro. L’iter per l’assegnazione è poi proseguito anche durante la gestione commissariale dell’ente comunale. Prima del taglio del nastro i rappresentanti locali e regionali dell’Avis hanno tenuto un incontro dibattito alla presenza del presidente nazionale Gianpietro Briola. Hanno partecipato all’incontro anche il procuratore della Repubblica di Lamezia Salvatore Curcio e don Giacomo Panizza, fondatore della Comunità Progetto Sud. La città di Lamezia è stata rappresentata dal commissario prefettizio Francesco Alecci.

A fare gli onori di casa il presidente della sezione lametina dell’associazione, Luciano Fazzari, affiancato dal presidente provinciale e da quello regionale Franco Parrottino e Rocco Chiriano. L’evento è stato condiviso da una nutrita rappresentanza di volontari avisini convenuti da tutta la Calabria. Nella nuova ‘casa’ Avis avrà sede anche la sezione lametina dell’Acmo (Associazione calabrese malati oncologici) diretta da Annamaria Colosimo.

Gli ospiti istituzionali hanno sottolineato la doppia valenza dell’evento: l’apertura di una nuova sede all’altezza dei tempi è resa ancora significativa dal fatto che la struttura è realizzata all’interno di un immobile sottratto al malaffare. La solidarietà diventa una cosa sola con la legalità per una realtà basata sulla donazione che non è un semplice gesto ma una filosofia di vita. La nuova sede di Lamezia conferma il radicamento di Avis sul territorio che in Calabria vanta 40 mila volontari e 60 mila unità di sangue conferite costantemente negli ospedali regionali. La sede è stata benedetta da don Giuseppe Montano. Redazione

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