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Lamezia. Intervista al direttore artistico di AMA Calabria Francesco Pollice

4 min di lettura
direttore artistico di AMA Calabria Francesco Pollice

Ama Calabria inaugura la stagione teatrale 2019/2020 con la commedia “La locandiera” di Carlo Goldoni con Amanda Sandrelli in scena al Teatro Comunale Grandinetti di Lamezia Terme

In occasione del grande evento il direttore artistico Francesco Pollice ha conversato con la Stampa sugli spettacoli programmati per la nuova stagione di prosa, sulla scelta dei contenuti e sulla  futura gestione delle strutture teatrali in prospettiva dell’elezione del prossimo sindaco di Lamezia Terme. Con l’apertura del teatro ormai si volta pagina per rimuovere dalla memoria il lungo periodo di oscurantismo che aveva segnato duramente la città paralizzando ogni forma di attività sia culturali che sportive.

 Che sensazione le trasmette l’apertura del Teatro Comunale Grandinetti dopo la lunga e forzata chiusura che, verificatasi durante la gestione commissariale, ha prodotto una fase di stallo nella città ed ha determinato il trasferimento delle attività teatrali a Catanzaro? 

«E’ bello tornare a casa! non possiamo però sottacere che, con maggiore impegno e volontà si sarebbe potuto evitare l’interruzione delle attività culturali a Lamezia. Per la prima volta nella nostra storia ultra quarantennale iniziamo la stagione senza il patrocinio del comune di Lamezia Terme, che non comporta alcun onere economico a carico dell’ente. Faccio riferimento a questo aspetto, certamente secondario, per rappresentare simbolicamente l’indifferenza assoluta della Commissione Straordinaria verso le attività culturali certificato per altro dall’assenza nel bilancio comunale di risorse destinate alla cultura. Comunque questo periodo, buio per la città da tutti i punti di vista, volge al termine e siamo certi che la nuova amministrazione saprà indicare linee di politica culturale adeguate al ruolo che la città deve recitare nel panorama regionale».

Quali le conseguenze della sua chiusura in termini di costi e disagi?  

«Le non scelte della commissione hanno costretto le associazioni promotrici a effettuare spese non programmate e procurato forti disagi al pubblico costretto a trasferirsi a Catanzaro per fruire degli spettacoli. All’importante danno arrecato dalla commissione alle associazioni vincitrici dei bandi regionali, si aggiunge quello, a mio avviso, più grave sul piano istituzionale dell’avere impoverito se non addirittura azzerato la proposta culturale lametina senza neanche aver preso in considerazione una sola possibile alternativa. Ed è preoccupante e deludente che una commissione straordinaria, inviata dal governo a ripristinare la legalità, abbia ignorato il valore della cultura come, invece, fece l’indimenticabile precedente commissione nominata a seguito del secondo scioglimento».

In che modo dovrebbe interagire il futuro sindaco e quali priorità dovrebbe adottare per una adeguata gestione del ricco sistema teatrale lametino che oltre al Grandinetti contempla il Teatro Costabile e l’Umberto?

«Attualmente è fruibile solo il Teatro Grandinetti; nel corso della campagna elettorale tutti i 6 candidati a sindaco, sottoscrivendo un’apposita lettera aperta, hanno condiviso l’idea che il teatro non è un bene a rilevanza economica. Il primo passo, dunque, è la revoca della deliberazione adottata dalla Commissione straordinaria e quello successivo l’emanazione di un avviso pubblico che garantisca una regolare gestione della struttura. Contestualmente vanno adottati immediati provvedimenti, finanze permettendo, relativi al ripristino degli altri teatri che, a regime, dovrebbero agire in maniera integrata e sinergica in relazione alle loro diverse capienze».

Venerdì prossimo inizierà la nuova stagione teatrale con lo spettacolo La Locandiera di Carlo Goldoni. Perché questa stagione inizia con questa commedia? C’è una motivazione particolare? 

«Il pubblico lametino ha una lunga e consolidata storia teatrale. Per l’inaugurazione si è pensato a un titolo importante e La Locandiera non è soltanto una pièce tra le più riuscite e rappresentate della produzione goldoniana, ma è considerata un autentico capolavoro del teatro di tutti i tempi. Protagonista una grande attrice come Amanda Sandrelli in una produzione del Teatro Stabile di Verona che riscuote nei più importanti teatri italiani un costante successo di pubblico e di botteghino».

Quali sono stati i criteri nella scelta degli spettacoli, degli attori e delle tematiche preferite? Quali le motivazioni di tale orientamento?

«La stagione è articolata in 11 appuntamenti distinti nei consueti settori della prosa, dei concerti, del balletto e del musical. Viene, dunque, confermato l’approccio multidisciplinare che caratterizza da sempre le programmazioni AMA Calabria. Altro tratto specifico dei nostri cartelloni è l’assoluta qualità della proposta. Sono presentati attori, compagnie e titoli presenti nei maggiori teatri italiani. Riguardo alle tematiche proposte avvertiamo la responsabilità delle scelte e, pertanto, l’orientamento è quello che il pubblico tragga dalla fruizione delle diverse rappresentazioni feconde e stimolanti occasioni per una riflessione individuale e collettiva sulle grandi tematiche della vita oltre a rappresentare un’opportunità di coesione sociale».

Perché il pubblico lametino dovrebbe nuovamente frequentare il suo teatro e magari abbonarsi per l’intera stagione teatrale?

«Il pubblico lametino deve riappropriarsi del Teatro Grandinetti  recuperando le sue antiche abitudini. La consapevolezza, direi la necessità dell’andare a teatro, è stata per anni importante per i lametini. La partecipazione agli spettacoli non è vissuta come mome momento di mondanità ma come occasione per vivere socialmente e collettivamente le rappresentazioni teatrali traendone ricchezza e crescita intellettuale. Abbonarsi rappresenta una tripla opportunità: la prima è quella di seguire e scoprire il mix di proposte che si dipana dal primo all’ultimo degli spettacoli, la seconda è legata al vantaggio economico rappresentato dall’acquisto dell’abbonamento che riduce sensibilmente il costo del singolo appuntamento, la terza la garanzia di una poltrona sempre sua».

Lina Latelli Nucifero

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