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Lamezia. La filiale della Banca Popolare di Bari non chiuderà!

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La filiale di Lamezia Terme della Banca Popolare di Bari non chiuderà! La filiale sembra rientrare nel progetto di riorganizzazione dei nuovi proprietari della BPB.

Tutte le filiali calabresi, tranne Cosenza che già era stata esclusa dal programma di chiusura, saranno messe in vendita ma non tutte avranno lo stesso destino. Della vendita non dovrebbero risentire i dipendenti che nella peggiore delle ipotesi andranno a rimpinguare l’organico delle filiali che resteranno aperte, ma rimarranno sempre in Calabria. Dunque la trattativa tra le parti per la Banca Popolare di Bari è giunta ad un passo conclusivo: i dipendenti non dovrebbero essere licenziati, i servizi non saranno esternalizzati e non ci sarà una grande mobilità.

Allora, da indiscrezioni pare che le 6 filiali calabresi non dovrebbero essere perse. Le filiali saranno messe in vendita e se entro il 31 dicembre 2020 non saranno vendute, solo per tre di loro potrebbe esserci un vero rischio, anche se pare che già siano state avviate delle trattative di acquisto. Le altre, se non saranno vendute, sembra che saranno acquisite dal nuovo “proprietario” di Popolare di Bari tra cui ci sarebbe anche la filiale di Lamezia Terme. Anche le organizzazioni sindacali confermano che l’accordo è stato raggiunto. L’intesa vede coinvolti i sindacati bancari Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca, Unisin e i commissari della Banca Popolare di Bari.

L’intesa, firmata a Roma, è arrivata dopo diverse settimane di trattative a cui hanno preso parte anche i segretari generali delle organizzazioni sindacali e getta le basi per il salvataggio dell’istituto di credito pugliese. Il testo sottoscritto prevede circa 650 esuberi (sul totale di 2.700 dipendenti) spalmati su un arco temporale di 10 anni anche con l’utilizzo delle norme per l’anticipo della pensione “Quota 100”. I pensionamenti e i prepensionamenti saranno gestiti solo su base volontaria e permetteranno un risparmio di 67 milioni di euro, meno rispetto ai 70 milioni inizialmente chiesti dai commissari. Saranno chiuse 91 filiali, anche in questo caso con una riduzione rispetto alla richiesta dei commissari di 94.

Scongiurata qualsiasi ipotesi di esternalizzazione, verranno confermati tutti i contratti di lavoro a tempo determinato. Nell’accordo non hanno trovato spazio né i riferimenti alla legge 223 del 1991 sui licenziamenti collettivi né i riferimenti al dimensionamento delle lavoratrici e dei lavoratori. La mobilità del personale sul territorio sarà fortemente limitata. Le organizzazioni sindacali hanno chiesto una forte discontinuità nel management affinché il piano industriale sia gestito ad un nuovo gruppo dirigente. Mediocredito centrale, che si appresta a diventare socio stabile della Popolare di Bari, ha assunto l’impegno sul futuro del gruppo, in particolare manifestando l’intenzione di sviluppare il progetto volto alla creazione di un polo bancario del Sud.

 

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