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Lamezia. L’artista Raffaele Mazza dona opera sacra all’istituto “Tommaso Fusco”

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Mazza e Monsignor Vincenzo Pujia.

Nella cappella dell’istituto educativo Tommaso Maria Fusco, al termine della santa messa officiata da mons. Vincenzo Pujia è stata presentata al pubblico l’opera “Preziosissimo sangue” ideata, realizzata e donata dall’artista lametino Raffaele Mazza

L’opera è stata collocata sul presbiterio alla sinistra del tabernacolo ed è stata scoperta alla presenza di una gremita partecipazione di fedeli e autorità. Mons. Pujia ha introdotto Raffaele Mazza ricordandolo “sin da piccolo come il suo chierichetto e ora lo ritrova come artista che ha realizzato un’opera bellissima, che evidenzia come dal costato di Gesù esce acqua e sangue”. Il sacerdote ha evidenziato che l’acqua ricorda il battesimo mentre il sangue l’eucaristia: dall’eucaristia e dal battesimo nasce la Chiesa. Mons. Pujia ha citato anche una frase del Beato Tommaso Maria Fusco che recita testualmente: “Sangue di Cristo animami, sii per me dolcezza, pace riposo, mio tutto”.

PREZIOSISSIMO SANGUE 220X164X20Raffaele MAZZA © tutti i diritti riservati copia
L’opera Preziosissimo Sangue dell’artista Raffaele Mazza

Rilevando come “Mio tutto” sia stata citazione anche di San Francesco d’Assisi e di San Giovanni Paolo II. Dopo il rito della benedizione Mons. Puija ha “innalzato” l’opera dichiarandola a tutti i presenti come “esposta alla pubblica venerazione”. A seguire la madre superiora Suor Maria Agnese Zagarella, ha rivolto un ‘grazie’ particolare a Raffaele Mazza, per aver donato alla Congregazione delle Figlie della Carità del Preziosissimo Sangue, un’opera di così alto valore artistico e mistico. Operata ispirata proprio al loro carisma ossia il ‘sangue e l’acqua’ che sgorgano dal costato di Gesù. Inoltre ha ringraziato tutti i presenti all’evento. L’emozione per Mazza è stata incommensurabile, poiché l’opera si completa dopo quasi sei mesi di studi e “riflessioni”. L’artista ha evidenziato come la stessa, sin dai primi abbozzi, sia stata plasmata con il desiderio di poter invocare alla preghiera, alla riflessione sul ‘mistero di Dio’. Ancor più è ispirata alle Figlie della Carità del Preziosissimo Sangue, l’istituto religioso femminile di diritto pontificio fondato a Pagani (SA) dal Beato Tommaso Maria Fusco il 6 gennaio 1873. Wualche anno dopo nel 1882 la Congregazione è divenuta una realtà “viva” anche nella città di Lamezia Terme.

Realizzata interamente a mano dalla “fusione” di gesso, acciaio, argilla cotta, nylon, legno, resine, glitter e mistura cementizia, l’opera ha le seguenti misure 220x164x20 cm. Il racconto della nuova creazione di Mazza attinge il suo significato da simboli numerici ed evangelici molto particolari, con riferimenti alle Sacre Scritture, che si fondono nel sacrificio della passione di Gesù e nel mistero della sua misericordia. L’opera è effigiata con 5 elementi, il numero cinque come le “Cinque sante piaghe”, le ferite sofferte da Gesù durante la crocefissione.

Lo zampillo di sangue misto all’acqua, il busto, il calice, le mani, la croce, caratterizzano gli elementi cardine dell’opera che, unitamente al carisma che definisce l’identità della Congregazione e la ‘carità del sangue di Cristo’ come prova del suo amore più grande, donano all’opera il suo titolo: “Preziosissimo Sangue”.

La croce è realizzata con quattro profili di legno installati in maniera sfalsata ad evidenziare il significato del numero 4, che ci riporta al venerabile Beda (Santo e dottore della chiesa VII secolo), il quale sosteneva che la croce di Gesù fosse stata realizzata con quattro diversi tipi di legno. Il numero quattro inoltre indica l’universo, il mondo, poiché quattro sono gli angoli della terra, quattro i venti principali, quattro i punti cardinali. Il quattro lo ritroviamo infine nel “quarto” evangelista, Giovanni (19, 28) che recita: “Dopo che Gesù è messo in croce, i soldati si dividono le vesti in quattro parti”. Le mani protese verso il calice e il corpo di Cristo, fanno riferimento alla Madonna del Preziosissimo Sangue, rendendo Maria parte integrante della nostra devozione a Gesù, ponendola come il “frutto” e nello stesso tempo “fonte” del Preziosissimo Sangue. Ancor più le mani con la loro postura, evidenziano lo strazio di Maria, la disperazione di una mamma inerme alla crudeltà del genere umano e nel suo gesto estremo di amore e conforto, cerca di sfiorare il corpo del proprio Figlio, per pacare il suo grande dolore. Il calice è abbozzato in argilla cotta, volutamente “imperfetto”, per non discostarsi dalla più realistica rappresentazione, “avvicinandosi” il più possibile alle tecniche adottate duemila anni fa.

E’ evidente il preciso riferimento del calice utilizzato da Gesù per celebrare l’ultima cena, poi utilizzato da San Giuseppe D’Arimatea per raccogliere il sangue versato sulla Croce, con richiami tra miti e leggende al Santo Graal, di cui Giuseppe D’Arimatea fu il primo custode. Lo zampillo di sangue e acqua, è composto da 33 flussi. Trentatré come gli anni di Cristo; essi sono la causa della ferita della lancia del centurione romano Longino, nell’atto in cui trafisse il costato di Gesù, per assicurarsi che fosse morto e, di conseguenza che si adempisse la Sacra Scrittura. Il fluire del sangue dal suo costato è il dono che Gesù ha fatto di sé con la sua passione e morte, mentre l’acqua è lo Spirito Santo che genera alla fede; quindi il sangue diviene simbolo dell’eucaristia e l’acqua del battesimo. La raffigurazione del busto martoriato, rileva il supplizio di Gesù, patito dai segni delle ferite inflitte durante la flagellazione, in particolare quelle riportate con il “flagrum” e successivamente quelle sofferte sulla croce. Il tutto è inglobato in uno sfondo a quattro tonalità di colore oro e glitter rossi, in riferimento alla maestà di Dio e al sangue versato per la redenzione dei peccati del mondo. Da questa raffigurazione è ispirata la preghiera incisa in basso ossia:

“Zampillo Di Vita Eterna,

Sorgente Di Salvezza,

Sangue e Acqua Che Fluiscono Dal Tuo Santissimo Costato,

Al Tuo Calice Beviamo,

Per La Redenzione Dei Nostri Peccati

e di Quelli Del Mondo Intero”.

L’opera “Preziosissimo Sangue” il prossimo 11 maggio 2019 unitamente ad altre due opere inedite di Mazza sarà premiata a Lisbona con il Premio Internazionale “Vasco Da Gama”.

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