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Lamezia. Morte per sangue infetto: rigettato appello Ministero della Salute

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Con sentenza del 15/12/2020 la Corte d’Appello di Catanzaro – Sezione Lavoro – Presidente Dr.ssa Gabriella Portale, Consigliere estensore Dr.ssa Barbara Fatale, Consigliere Dott. Antonio Cestone, ha rigettato l’appello proposto dal Ministero della Salute per mezzo dell’Avvocatura dello Stato, avverso la sentenza n. 325/2019 del giugno 2019 con cui il Tribunale di Lamezia Terme in composizione monocratica – Giudice Dr.ssa Antonella Lobello – accoglieva il ricorso avanzato dagli eredi del signor C.F.; questi, nel corso di un intervento chirurgico avvenuto presso il nosocomio lametino ben quarant’anni prima, veniva sottoposto a trasfusioni di sangue senza che però le stesse, venissero annotate in cartella clinica

Comunicato Stampa

L’uomo che si salverà la vita con quell’intervento, dopo anni si renderà conto di avere contratto, a causa di quelle trasfusioni, l’epatite C che nel tempo, evolutasi in cirrosi epatica, ne determinerà il decesso.

Il granitico quadro istruttorio determinatosi nel giudizio di primo grado, che vedeva la difesa degli eredi – rappresentati dall’Avv. Tommaso Colloca del Foro lametino – impegnata in un lavoro di analitica ricostruzione medico-legale della vicenda, attraverso la lettura d’una serie di molteplici dati che emergevano dalla cartella clinica – tra cui l’annotazione del Centro Trasfusionale del medesimo nosocomio che inviava le sacche di plasma al Reparto di Chirurgia con l’annotazione “urgentissimo” – ha retto anche in sede di gravame.

In conclusione la Corte d’Appello ha sentenziato per il rigetto dell’appello, condannando il Ministero della Salute alle spese anche di secondo grado, nonché al versamento da parte dell’appellante Ente pubblico, dell’ulteriore importo a titolo di contributo unificato pari a quello dovuto per l’impugnazione dallo stesso proposta.

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