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Lamezia, “Prevenire è vivere” incontro per uno stile di vita sano

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“Prevenire è vivere”. È stato questo il tema dell’incontro svoltosi nei giorni scorsi nella casa canonica della parrocchia del Carmine che, promosso dal Movimento adulti scout cattolici italiani Lamezia Terme 4 in collaborazione con il dipartimento di prevenzione dell’Asp di Catanzaro, ha avuto lo scopo di sensibilizzare la popolazione sull’importanza della prevenzione oncologica. 

Dopo i saluti di Giuseppe Caparello, del dipartimento di Prevenzione Asp di Catanzaro, è stata la volta di Maria Grazia Muraca, direttore del Centro di riabilitazione oncologica (Cerion) di Firenze che ha sottolineato “l’importanza dell’adozione di una sana alimentazione associata ad uno stili di vita attivo quale strumenti validi per la prevenzione dei tumori”, mettendo in risalto la necessita’ di “limitare il consumo di alimenti ad alta densità energetica, evitando anche le bevande zuccherate”.

Un argomento, questo, ripreso in seguito da Giuseppe Furgiuele, del dipartimento di Prevenzione dell’Asp di Catanzaro, secondo il quale “è ormai un dato certo la correlazione tra sovrappeso/obesità e malattie croniche come, ad esempio, quelle cardiovascolari, tumori, diabete”. In particolare, ha fatto notare che “l’obesità negli adulti, soprattutto nel sud dell’Italia, è in continuo aumento”  e che in Calabria “è allarmante il dato dell’incidenza di sovrappeso e obesità in età pediatrica (41,4 % dato sorveglianza Okkio alla Salute 2016)”. Ciò sarebbe una conseguenza “da un lato dell’abbandono della salutare dieta mediterranea, dall’altro della cattiva percezione dello stato nutrizionale dei propri figli da parte delle madri con il conseguente aumento di assunzione di cibi non salutari”.

A fornire i dati sull’incidenza del cancro in Calabria ed in Italia è stata Annalisa Spinelli, responsabile del Centro screening oncologici dell’Asp di Catanzaro, non tralasciando l’importanza dei programmi di screening che “non solo permettono di salvare numerose vite umane, ma aumentano la sopravvivenza e la qualità della vita.

Il cancro del collo dell’utero, della mammella e del colon retto – ha aggiunto – sono, infatti, tre dei principali tumori che colpiscono la popolazione italiana. La loro storia naturale può essere modificata dagli screening oncologici che possono salvare la vita e la diagnosi precoce, con l’identificazione anche di lesioni pre-tumorali, può consentire di effettuare interventi poco invasivi e non distruttivi”.

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