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Lamezia. Siamo di fronte al baratro, ma qualcuno continua a ballare come sul Titanic

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L’appello all’unità del centrosinistra, del M5S e delle liste civiche d’area, lanciato da Senso Civico, è caduto nel vuoto

Una situazione che ci riporta alla mente le elezioni comunali del 2001. Allora, di fronte ad un centrodestra agguerrito, il centrosinistra si presentò con 4 candidati a sindaco e fu asfaltato: 25 consiglieri comunali su 30 al centrodestra del Sindaco Scaramuzzino e 5 ai quattro candidati a sindaco del centrosinistra. E Lamezia si avviò allegramente verso il secondo scioglimento per infiltrazioni mafiose.

Ora, di fronte ad un centrodestra di nuovo agguerrito e rancoroso, di fronte a due candidati “politicamente” impresentabili, ma che si sono travestiti da civici e si propongono all’elettorato con 2 o 3 liste di supporto, l’area del centrosinistra e del M5S (cioè l’area di riferimento del governo nazionale giallorosso) si presenta divisa con 3 o 4 candidati a sindaco, trasmettendo così l’idea di voler essere perdente.

Siamo però ancora in tempo per non buttarci allegramente nel fosso. Possibile che in Umbria la coalizione giallorossa sia riuscita all’ultimo istante a trovare la quadra e che ora si parli di una alleanza giallorossa anche alle prossime regionali calabresi, ma che a Lamezia non si riesca a comprendere che, dopo il terzo scioglimento per mafia al Comune e dopo lo scioglimento all’ASP per mafia e per fatti accaduti nel nostro ospedale, siamo di fronte ad una allarmante questione di agibilità “democratica” e invece si dia solo spazio ai personalismi o ci si nasconda dietro a problemi di lasciapassare che non arrivano dall’alto?

Ecco, quello che la città vi chiede è di immaginare cosa altrimenti ci aspetta se regaliamo la vittoria ad una delle coalizioni di centrodestra. E se non vogliamo discutere di cosa può accadere in tema di accoglienza, di legalità, di destino dell’ospedale e della nostra sanità, di PSC (Piano Regolatore) e abusivismo, di gestione degli appalti e dei concorsi per la copertura dei posti vuoti nell’organico comunale, allora ci costringete a rappresentarvi ironicamente, ma amaramente cosa potrebbe accadere in merito ad un evento di forte impatto mediatico e di grande valenza emblematica, qual è il Festival Trame di libri sulla Mafia.

Se vincesse Mascaro potrebbe esigere di inaugurarlo assieme a Zavattieri e ai Radicali per potersi scagliare ancora una volta contro la legge sugli scioglimenti per mafia, che lui ritiene liberticida.
Se vincesse Pegna (o chi per lui) potrebbe, per finanziarlo, pretendere che nell’ambito del Festival si svolga un confronto pubblico tra l’on. Furgiuele e Roberto Saviano sul tema Mafia e Antimafia.

Se vincesse Cristiano potrebbe dire alla Fondazione Trame: il Festival andate a farvelo a Firenze o Bologna, perché io quei soldi preferisco investirli per mettere, come ho già fatto in via dei Bizantini, una statua della Madonna al centro di ogni rotatoria comunale.

Ragionateci, allora, e adoperatevi tutti (non solo M5S, PD e Lamezia Bene Comune, ma anche l’on. D’Ippolito, che ora è l’unico deputato lametino di maggioranza) a fermare questo cupio dissolvi. Non solo elettori e simpatizzanti della maggioranza governativa giallorossa, ma la città tutta ve ne sarà grata. Noi, per parte nostra, non intendiamo far parte di alcun disegno che contribuisca alla frantumazione, invece di aggregare il centrosinistra e (auspicabilmente) il M5S. Se l’obiettivo è solo fare testimonianza, abbiamo dimostrato che si può ben farla anche stando al di fuori delle istituzioni.

Antonio Ammendola, Rosa Andricciola, Francesco Belvedere, Anna Cardamone, Franco Caruso, Vincenzo Cittadino, Antonello Cristiano, Aldo Cristiano, Carlo Cristiano, Frances Fahy, Giuseppe Gigliotti, Fiore Isabella, Felice Lentidoro, Carmela Manfredi, Giuseppe Marinaro, Madeleine O’ Neill, Nicolino Panedigrano, Concetta Perri, Giuseppe Perri, Costantino Rocca, Gennaro Talaia, Antonio Torcasio, Bruno Tropea.

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