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Lamezia, sindaco Mascaro: Oggi muore il concetto di Stato

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Paolo Mascaro, sindaco di Lamezia Terme - Lameziatermeit

Paolo Mascaro, sindaco di Lamezia Terme

Conferenza stampa del sindaco Mascaro

LAMEZIA. In una conferenza stampa indetta qualche minuto fa, il sindaco Mascaro ha deciso di parlare alla stampa per cercare di fare chiarezza sulla situazione sempre più drammatica che la città sta vivendo in questo periodo, e della drammaticità che si troverà ad affrontare per il sempre più probabile scioglimento del Comune di Lamezia Terme.

Dopo la minaccia di sciopero della fame Mascaro aveva ottenuto un’udienza in Prefettura, udienza che il primo cittadino aveva più volte richiesto proprio per poter essere ascoltato e chiarire quelli che potevano essere i dubbi della commissione d’accesso.

Ma gli atti sono già a Roma e hanno fatto seguito anche alcune dichiarazioni di Rosy Bindi, a Cosenza per la firma del protocollo di legalità per gli appalti tra Unical e Prefettura, che aveva annunciato :”Il consiglio dei ministri deciderà entro questa settimana se sciogliere o meno il consiglio comunale di Lamezia Terme. A noi della commissione sembra ci siano tutti gli elementi per arrivare ad uno scioglimento”.

“Oggi muore il concetto di Stato –  afferma il sindaco Mascaro durante la conferenza – so di aver combattuto una battaglia. Ciò che è accaduto a Lamezia non deve mai succedere in nessun comune d’italia, domani infatti dirò all’Anci che dovrà portare avanti una grande battaglia perché i sindaci d’Italia non sono tutelati“.

Riguardo al lavoro svolto dalla commissione d’accesso annuncia che “dal verbale evinco in questo istante che la commissione d’accesso ha finito la sua indagine, ma io ho agli atti che dicono che la commissione doveva rimanere fino al 9 dicembre, invece il 23 ottobre è andata già via”.

“Sappiamo tutti che il Comune verrà sciolto – continua-  non sappiamo i motivi ma qualcuno prima del 9/6 ha deciso di scioglierlo. Nonostante abbia richiesto più volte di essere sentito nessuno mi ha mai ascoltato, non sono mai stato ricevuto e non è corretto apprendere le info dagli organi di stampa, questa è la Bolivia del 1973. Nella storia d’Italia non vi è mai stato un arco temporale così breve tra la consegna degli atti e 50 giorni dopo c’è già lo scioglimento. 69 giorni era il Comune con meno giorni intercorsi tra una procedura e l’altra“.

Riguardo invece all’affermazione della Bindi, il primo cittadino si chiede: “Perché già la Bindi dice che il Comune verrà sciolto? Cosa temono che possa fare Mascaro per mandarlo via il prima possibile? Vogliamo una volta per tutte avere coraggio di dire che si compiono i maggiori soprusi in nome dello Stato? Io in 30 minuti smonterò tutto perché la procedura ricorda sistemi dittatoriali dell’America Latina.

Ci dovrebbe essere una rivolta nazionale perché la Costituzione è stata offesa. Tutto questo è un pericolo per la democrazia. Possiamo noi accettare che la Bindi faccia queste dichiarazioni? Hanno diritto di riservatezza, indipendentemente dal ruolo che ricoprono, nessuno è al di sopra della legge. Avevano già deciso prima di venire“.

“Lo sanno pure le pietre che il Comune verrà sciolto”, ribadisce Mascaro, chiedendosi anche chi alla fine della fiera abbia un reale interesse nel far trapelare le notizie.

Fiducioso però aggiunge che il ricorso al Tar è possibile, così come sarebbe possibile anche una vittoria, ma questo non eliminerebbe, secondo Mascaro, lo schiaffo dato alla democrazia, aggiungendo che per un periodo il comune verrà nel frattempo amministrato da commissari .

“In 6 mesi nessuno ha concesso al sindaco tre ore per essere ascoltato, avermi convocato oggi dopo aver già deciso è una pagliacciata, ribadisce il sindaco di Lamezia forte delle 70 pagine di memoria scritta e ben 300 documenti alla mano.

E continua: “dopo 48 ore di digiuno non ho nemmeno fame, tanta è la rabbia che ho dentro. Continuerò a difendere il mio territorio. Comprendo la rabbia del sindaco di Cassano (altro comune a rischio scioglimento) dal dover apprendere la notizia dal presidente di commissione antimafia. Non voglio pensare che le cose si sono accelerate perché ci sono le elezioni imminenti, le cose vanno fatte nei tempi dovuti“.

Per il sindaco Mascaro dobbiamo tutti interrogarci su quali siano le cause che hanno portato allo scioglimento. Non solo, parla anche del caso Sacal Paolo Mascaro, ricordando di quando hanno mandato alla Sacal una commissione per peculato e abuso d’ufficio, cosa mai successa prima, ma soprattutto si chiede: “perché se alla Sacal la commissione è arrivata ad aprile ancora non si ha nessun verdetto? è una cosa insolita“.

Chiedo a tutti di cercare di capire perché si scioglie un Comune senza i presupposti -prosegue amareggiato Mascaro- quando leggeremo gli atti vi dimostrerò che sono tutte sciocchezze. C’è stata anche una battaglia per le elezioni, invitando amici a non candidarsi  perché avevano una condanna.

Se qualcuno della coalizione fosse stato sostenuto dalle cosche il Miceli non avrebbe deciso di non andare a votare come invece da intercettazione ambientale”.

“Ho una rabbia e amarezza dell’inesistenza dello Stato che non ho proprio fame. Noi siamo usciti sul Sole24 ore come Comune che grazie ai due anni e mezzo di lavoro è riuscita a ricapitalizzare la Sacal. Questa è la realtà! Il resto sono chiacchiere. Abbiamo rimesso in riga un Comune dissestato. Se sciolgono Lamezia allora devono sciogliere tutti i Comuni“, conclude.

V.D.

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