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Dodi Battaglia canta le ‘perle’ dei Pooh al teatro Grandinetti

2 min di lettura

Terzultimo appuntamento del tour “Perle – Mondo senza Età” di Dodi Battaglia ieri sera al teatro Grandinetti di Lamezia Terme, evento organizzato da Tonino Torcasio in collaborazione con l’associazione teatrale Vacantiandu

Unica data in Calabria per la tournèe del chitarrista e cantante bolognese Dodi Battaglia, nei teatri di tutta Italia per il terzo anno consecutivo.

Quelli portati sul palco lametino non sono  “gli immortali”, come li definisce Facchinetti, suo storico collega, ma i brani che hanno segnato l’evoluzione artistica della band italiana più famosa al mondo.

I Pooh, ovviamente.

Le perle, appunto, di un repertorio che passa per mezzo secolo di musica. Brani mai eseguiti dal vivo, impreziositi dallo speciale riarrangiamento di Dodi Battaglia.

“Abbiamo portato in scena i pezzi pieni di significato profondo. Mi sembrava giusto non lasciarli a prendere polvere in un cassetto”, dice subito dopo aver scaldato i motori con voce e chitarra.

Con lui sul palco un gruppo rodato negli anni e composto da Beppe Genise al basso, Costanzo Del Pinto e Raffaele Ciavarella voce, Carlo Porfilio alla batteria, Rocco Camerlengo al pianoforte e tastiere, Marco Marchionni alle chitarre.

Ci sarà un “Perle 2 in edizione discografica” promette tra un testo e l’altro. Ad alternarsi “Cara bellissima”, “Mai dire mai”, “Io sto con te”, “Sei tua, sei mia”, “Oceano”, “Tra le stelle e la stanza”, “Per una donna”, “Danza a distanza”, “La città degli altri”, “Lei e lei”, “Comuni desideri”, “Dialoghi”, “Quando lui ti chiederà di me” e altri titoli raccolti nel suo ultimo album che il pubblico ha cantato con entusiasmo e trasporto.

Senza dimenticare “Un’anima”, il brano firmato con Giorgio Falletti.

Particolarmente emozionante l’esecuzione de “Una donna normale”. “Mi lascia immaginare la periferia milanese – ha spiegato l’artista – quella che viveva il nostro Valerio Negrini”.

E a lui, paroliere e fondatore dei Pooh, è dedicato l’intero spettacolo. “Era un grande fratello per me, un esempio di intelligenza, umanità e cultura, un uomo dotato di cuore e animo immensi”.

“Valerio – ha continuato – faceva ritratti. Ha creato videoclip prima ancora che esistessero. Ci faceva viaggiare anche quando stavamo in casa”.

Sentimenti e intimità, nella perfetta cornice del teatro, si sono uniti alle chitarre energiche che da sempre appassionano il pubblico di tutte le età della band dei record.

A far da padrone l’amore, il rapporto uomo-donna e il viaggio come scoperta del mondo e del proprio io.

In una sola parola? Poesia.

Maria Francesca Gentile

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