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L’epoca del sottosopra tra quacqueri, falsi e ingrati

2 min di lettura
Sotto la lente - Mara Larussa

“A volte devi solo seguire il filo del destino… “inizia così “Per le strade di Tokyo” un regalo di carta, un viaggio romanzato tra vite diverse unite da una città e un gatto

Tra una pagina e l’altra e una zampata felina della piccola Brie, come piume da un cuscino, escono fuori e volatili idee di parole, che si mescolano ai pensieri, toccano i ricordi e ritornano dentro, diverse.

In una visione onirica tutto appare al contrario.

Come in ogni era dei mondi, anche l’oggi vive un’epoca del sottosopra, che nutrita e cresciuta tra magnificenze e naturalità in un momento si capovolge.

Al voltarsi di una clessidra, tutto d’improvviso t’investe la sabbia che acceca ogni aspettativa.

Gli aridi e i falsi diventano guide, gli ingrati e i profittatori maestri, i quacqueri esempi, in una scuola di vita superficiale e senza buoni sentimenti, senza altruismo, senza vero entusiasmo, senza condivisione, uniti da brindisi di profitto.

Accadeva già nella Firenze di fine ‘400, tra pestilenza, fame e lotte intestine, in un parallelo infernale, animato da un Savonarola despota, in principio raccoglitore d’anime, seduttore dei puri di cuore, fuochista dei roghi di vanità, poi rivelatosi costruttore di catastrofi, giocatore nei disequilibri altrui per padroneggiare nella confusione, falso tra i falsi.

Ma per quanto ammaliante sia lo scorrere dei granelli e del tempo e l’animosità dei propositi, è nella calma delle cose che si scorge la verità di ognuno di noi. Magari seduti su un sofà, con un libro sulle gambe e un gatto sul cuore.

Solo laddove non servi, scopri chi sceglie te.

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