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#letturedestate L’amore nelle “Lettere a Milena” di Franz Kafka

3 min di lettura
lettere a milena di Kafka-LameziaTermeit

Nelle Lettere a Milena l’amore tenero, passionale e angosciante di Franz Kafka per la giovane Milena Jesenská

“[…] Basta, questa carta bianca che non vuol finire mi brucia e consuma gli occhi e perciò scrivo”.

Bruciano gli occhi, i pensieri, le parole che Franz Kafka scrive su quei fogli. Una fitta corrispondenza, filo diretto tra Franz e Milena, cominciata mentre lo scrittore praghese è a Merano, nella pensione Ottoburg, dove si era recato per un soggiorno di cura.

Le Lettere a Milena (Mondadori) consentono a Kafka di scandagliare tanto in profondità il suo animo da mettere nero su bianco un sentimento profondo, l’amore per l’allora ventiquattrenne Milena, traduttrice ceca e giornalista.lettere a milena di Kafka-LameziaTermeit

Uno scambio di lettere certo non consueto, non è del resto un romanzo d’amore seppur le lettere siano mirate a esprimerne il sentimento. Vari i motivi che si intrecciano: la malattia, ma anche il fallimento matrimoniale di Milena, che non riesce a staccarsi dal marito – Ernst Pollak – e trova il suo corrispettivo nel complesso rapporto tra Franz e la fidanzata Julie.

Man mano che la scrittura va avanti percorriamo insieme allo scrittore l’evoluzione sentimentale di un amore destinato a finire ancor prima di cominciare, un crescendo che fa risaltare la figura di Milena. Parole sempre più appassionate che si notano anche dal modo in cui Kafka firma le proprie lettere. Prima formale, poi sempre più confidenziale, arrivando finanche a darle del tu.

“Ora perdo anche il nome; è diventato sempre più breve e ora suona: Tuo”.

Nel testo troviamo solo le epistole redatte dallo scrittore. Rimaniamo dunque sospesi in attesa di una risposta che noi non avremo il privilegio di leggere, ma che per l’autore sono come un balsamo da cui presto diventa dipendente, tanto da non poter neanche lontanamente immaginare un solo giorno senza una lettera della traduttrice tanto amata.

“Non è arrivata ancora alcuna lettera, il cuore comincia a pesarmi, certo è impossibile che una lettera possa già essere qui, ma vai a spiegarglielo al cuore”.

 

lettere a milena di Kafka-LameziaTermeitMerano, Praga, Vienna, fanno da sfondo a questa particolare storia d’amore; queste due vite si intrecciano insieme a tante altre che si muovono sullo sfondo dell’esistenza degli innamorati: amici, parenti, mariti e fidanzate che Kafka nomina nelle sue lettere, di cui conversa con Milena. Scene di vita quotidiana si alternano in questo fitto carteggio, dove sì c’è spazio per l’amore, ma anche per l’angoscia e la malinconia.

Parole distaccate che Franz riserva alla sua Milena, atteggiamenti controversi al limite del tragico. Vuole allontanarla, la vuole con sé, vederla diventa un’urgenza e bisogna organizzare l’incontro. La densa corrispondenza raggiungerà l’apice della tensione proprio all’indomani dei quattro giorni (30 giungo-3 luglio 1920) che i due amanti trascorrono insieme a Vienna e nei sobborghi del Wiener Wald.

“Ieri ti consigliai di non scrivermi ogni giorno, anche oggi sono di questa opinione, sarebbe un gran bene per entrambi e oggi te lo consiglio di nuovo e con più insistenza – ti prego soltanto, Milena, di non darmi retta e di scrivermi ogni giorno, basta anche brevemente, soltanto due righe, soltanto una, soltanto una parola, ma la mancanza di questa parola mi farebbe soffrire terribilmente”.

Lei è la malattia e la cura insieme, l’àncora di salvezza per questa angoscia che lo attanaglia.

“Una cosa sola, Milena, non posso sopportare senza il tuo espresso aiuto: “l’angoscia”, per questa sono troppo debole […]”. 

Valentina Dattilo

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