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L’Internet decentralizzato di Tamas e ZeroNet

2 min di lettura

 

Tamas è un ragazzo che sceglie parole semplici e le scandisce bene per spiegare quello che il suo sguardo esprime in modo luminoso.

Internet è controllata da poche e sempre più potenti multinazionali e dai governi che tentano a vario titolo di esercitare censure nel nome del diritto alla tutela del copyright (es. vedi la discussione aperta sull’ art.13 “upload filter” della Direttiva Europea sul Copyright); la tendenza all’accentramento è in aumento e minaccia privacy e accesso alle informazioni online.

Ho iniziato a costruire questa rete tre anni fa. Da allora, ho speso decine di migliaia di ore sul suo sviluppo. Perché? Perché mai spendere migliaia di ore su qualcosa che chiunque può copiare, rinominare, o persino vendere liberamente? Nel mio caso, uno dei motivi è fare qualcosa di significativo. Durante il mio lavoro quotidiano di sviluppatore web, non avevo la sensazione di lavorare su qualcosa che potesse diventare più grande di me. Semplicemente, volevo che la mia breve presenza in questo mondo fosse significativa.

Tamas Kocsis ha un piano, si chiama  ed ha come obiettivo la tutela della circolazione delle idee e l’ abbattimento delle diverse minacce alla libertà di espressione. Presenta in questo talk il suo progetto per costruire una rete alternativa e decentralizzata che parte dagli utenti, abbattendo gli intermediari.

È molto facile abusare di questo potere.Per esempio, l’anno scorso, il CEO di un’aziendache opera come gatekeeper per nove milioni di siti webha deciso, sotto pressione pubblica,che uno dei siti che gestisce,una pagina di estrema destra, doveva essere bloccata.Mandò una email ai suoi colleghi.”È stata una decisione arbitraria.Mi sono svegliato di cattivo umore e ho deciso di cacciarli da Internet.”Anche lui ammette,”Nessuno dovrebbe avere questo potere.”Di tutta risposta, uno degli impiegati gli chiese,”Questo è il giorno in cui Internet muore?”

Ecco, dovremmo trovare tutti un momento per riflettere sugli potenza degli strumenti che usiamo e che, nelle periferie a sud del mondo, come la nostra regione, potrebbero rappresentare un riscatto a meno che non diventino ulteriori strumenti di controllo di massa.

Lunga vita a Tamas.

Grazia De Sensi

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