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Lost in… The undoing: miniserie thriller con Nicole Kidman e Hugh Grant

4 min di lettura

Per il quarto appuntamento della nostra rubrica di recensioni “Lost in…”, è arrivato il momento di The Undoing, una miniserie thriller con Nicole Kidman e Hugh Grant.

Prodotta da David E. Kelley Productions, diretta dalla regista premio Oscar Susanne Bier e tratta dal romanzo You should have known di Jean Hanff Koleritz, The Undoing ha debuttato negli Stati Uniti il 25 ottobre 2020 su HBO e in Italia l’8 gennaio 2021 su Sky.

La miniserie racconta la storia di due coniugi di nome Grace e Jonathan Fraser, interpretati rispettivamente da Nicole Kidman e Hugh Grant.

Grace e Jonathan Fraser

Lei è una psicoterapeuta di successo piuttosto affermata e lui un oncologo pediatrico altrettanto apprezzato nel suo settore.

La coppia ha un figlio dodicenne di nome Henry, iscritto a una costosissima e prestigiosa scuola privata. Inoltre, Franklin Reinhart, padre di Grace, interpretato da Donald Sutherland, è un uomo piuttosto ricco e influente.

Franklin Reinhart e Grace Fraser

Grace e Johathan quindi stanno piuttosto bene economicamente, hanno una vita apparentemente perfetta, ma questa stessa vita viene scossa irrimediabilmente dall’assassinio di Elena Alves, interpretata dall’italiana Matilda De Angelis.

La donna assassinata risulta da subito legata ad entrambi i coniugi: Grace la incontra durante l’organizzazione di un’asta di beneficenza, mentre Jonathan, la mattina seguente all’assassinio, sparisce improvvisamente lasciando Grace in una spirale infinita di dubbi e paure.

Johathan pertanto risulta il primo dei sospettati ed il titolo del libro da cui è tratta questa serie, che in italiano va tradotto “Avresti dovuto saperlo”, sembra un’effettiva conferma e copia stampata degli eventi, nonché un invito alla riflessione rivolto a Grace.

Elena Alves

La miniserie in sostanza tenta di rendere ogni personaggio potenzialmente colpevole, come prassi nei thriller, ma ciò accade soltanto relativamente. Il finale infatti si rivela piuttosto scontato e prevedibile.

L’intreccio della storia in sostanza risulta poco strutturato, la storia per nulla complessa e lo stile crime risulta perseguito nella costruzione, ma tradito nella risoluzione.

L’azione pertanto tentenna proprio quando dovrebbe dare il massimo. L’indagine è risolta ancora prima dell’arrivo del climax e ciò toglie quel tasso di pathos e tensione che dovrebbe presentare la rivelazione dell’assassino.

In poche e semplici parole, si ha la sensazione che lo spoiler, che, come risaputo, è odiatissimo da tutti gli appassionati di serie tv, qui venga addirittura usato a fondamento degli eventi. Un’ipotesi riguardo a questa paradossale scelta stilistica potrebbe essere quella di voler concentrare l’attenzione sulle motivazioni e sulle dinamiche dell’omicidio, nonché sulle personalità dei personaggi, piuttosto che su uno svelamento plateale del criminale.

Henry e Grace Fraser

The Undoing a tal proposito presenta delle note di merito importanti, due in particolare.

La prima riguarda la cura registica molto ricca di dettagli. Esemplari risultano essere le inquadrature mirate che mettono a fuoco strategicamente le espressioni dei protagonisti, al fine di informare riguardo alle loro emozioni, quindi riguardo alle reazioni e indirettamente anche ai loro pensieri in un dato e preciso frangente. Ciò favorisce ogni tipo di riflessione sulla natura delle dinamiche ed insinua anche qualche piccolo dubbio nei confronti di quei personaggi che si vuole far passare come implicati.

La seconda nota di merito è naturalmente la scelta di un cast d’eccezione che consente di passare oltre alla mancanza di una trama pienamente studiata.

Hugh Grant si dimostra eclettico nel portare sullo schermo un uomo inquietante e subdolo, un narcisista privo di empatia travestito da martire, un professionista impeccabile da una parte ed un uomo senza morale dall’altra. Si tratta quindi di un personaggio pieno di contrasti tradotti in ipocrisie che generano fastidio e disappunto in chi si ritrova di fronte allo schermo. Ciò accade perché l’attore si dimostra comunicativo al punto giusto.

Jonathan Fraser

In quanto a Nicole Kidman, lei mostra egregiamente l’imparzialità fredda di una psicoterapeuta in grado di capire le personalità dei propri pazienti, ma allo stesso tempo rivela la sua mancanza di obiettività nel comprendere le persone con cui ha un legame affettivo. Razionale sul lato professionale, ma molto ingenua su quello umano, Grace è completamente preda degli eventi e l’attrice riesce perfettamente a mostrarsi come lo specchio fedele di quell’annullamento che poi è il significato letterale della parola undoing.

Elena Alves e Graces Fraser

In virtù di tutto ciò, consigliamo caldamente la visione di The undoing ai fans e agli estimatori di Hugh Grant e di Nicole Kidman, poiché, trattandosi di due performance veramente superbe, sarebbe un peccato lasciarsele sfuggire.

Sconsigliamo però la visione ai fanatici del genere crime classico.

Simona Barba Castagnaro

 

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