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Miglierina (CZ). Pugnalato allo stomaco, 50enne muore in ospedale

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Carabinieri

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Carabinieri arrestano trentenne per omicidio

Sono circa le 21 circa di un venerdì sera quando alla Centrale Operativa della Compagnia di Catanzaro giunge una chiamata dal 118: un uomo sta giungendo in ospedale preveniente da Miglierina; poco prima è stato attinto con una coltellata all’addome nei pressi della sua abitazione del Comune presilano.

Immediatamente l’operatore attiva tutti i servizi sul territorio: bisogna capire in fretta cosa è successo, fattore che si rivelerà determinate nella risoluzione del caso. Subito vengono acquisite le prime informazioni: il ferito è Cesare Falvo, pregiudicato, cl. 69, di Miglierina (CZ).

E’ grave poiché ha ricevuto una coltellata in pieno stomaco sferrata da un soggetto presentatosi di fronte casa sua per discutere di qualcosa. In casa c’era anche la compagna di Falvo.

Sono le dichiarazioni di quest’ultima unitamente ad altre poi raccolte da ulteriori persone in grado di riferire circostanze utili alle indagini, a far si che i militari concentrino ogni sforzo per l’immediato rintraccio di Giuseppe Arabia,​ trentenne pregiudicato, cl. 89, originario di Amato ma domiciliato a Miglierina con la compagna. E’ fuggito in auto ed è momentaneamente irreperibile. Già con pregresse vicende penali alle spalle, è soggetto ben noto ai militari della Stazione di Marcellinara e al loro comandante che conosce bene Giuseppe Arabia e confida di rintracciarlo presto. Dopo serrate ricerche la svolta.

Il Comandante di Stazione, che si trova presso l’abitazione di Giuseppe Arabia ove vi è la compagna, contatta telefonicamente l’uomo. Instaura un pacato dialogo, lo tranquillizza, e infine lo convince a desistere e a farsi trovare. Di lì a poco i militari rintracciano infatti l’Arabia poco distante da casa. Dopo un primo momento di reticenza, messo alle strette dai militari, riferisce subito che è stato lui a pugnalare Cesare Falvo.

L’uomo confessa tutto e su indicazioni dello stesso i militari​ trovano anche l’arma del delitto, un grosso pugnale da sub, con lama di circa 20 cm, di cui l’uomo si era disfatto. Sulla base delle dichiarazioni fornite, Arabia è stato pertanto sottoposto d’iniziativa a fermo di indiziato di delitto e condotto presso la Casa Circondariale di Catanzaro a disposizione del Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro, Dott. Andrea Giuseppe Buzzelli che ha assunto la direzione delle indagini, sotto il coordinamento del Procuratore della Repubblica Dott. Nicola Gratteri e del Procuratore Aggiunto Dott. Vincenzo Capomolla.

Resta da accertare il movente del delitto. Intanto l’autovettura usata per la fuga e il coltello sono stati posti sotto sequestro per gli accertamenti tecnici del caso. In particolare il coltello sarà inviato al RIS per l’estrapolazione del DNA della vittima.​ ​ ​ ​ ​

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