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Mimma Caloiero (pediatra): “La sanità a Lamezia non è solo carenze e disservizi”

2 min di lettura

Direttore responsabile del reparto di pediatria dell’ospedale Giovanni Paolo II di Lamezia Terme, anche la dottoressa Caloiero è recentemente risultata positiva al Covid.

L’abbiamo raggiunta telefonicamente appena è rientrata in servizio, a pieno ritmo, dopo un brevissimo periodo di degenza e, naturalmente, un tampone negativo.

“Fare personalmente esperienza della malattia, seppur senza sintomi gravi, mi ha molto segnata, ha accresciuto in me ansie e preoccupazioni. 

L’affluenza in reparto – spiega – è notevolmente diminuita a causa della diffusa paura di recarsi in ospedale, oltre che per la gestione territoriale con i pediatri di base. Mi premeva però rientrare immediatamente a lavoro per occuparmi dei pazienti con patologie croniche.

Il Covid non può farci dimenticare queste situazioni: afferisce al nostro reparto il Centro di riferimento regionale per la fibrosi cistica, fanno capo a noi 60 bambini affetti da diabete, malattie reumatologiche e metaboliche e i celiaci.

Purtroppo anche in pediatria c’è carenza di personale, assentarsi a lungo significa costringere i colleghi a turni massacranti”.

Per affrontare la seconda fase dell’epidemia, il reparto si è attrezzato con un percorso Covid adiacente ai locali. I piccoli pazienti non sostano più in pronto soccorso ma possono essere visitati in un ambulatorio esterno apposito.

Continuano a essere assicurate le visite urgenti e l’attività di degenza. Per colmare l’impossibilità di raggiungere gli altri utenti, ci si serve di strumenti tecnologici alternativi come Skype, Whatsapp e la telemedicina.

Nonostante le accortezze e i presidi, molto del personale sanitario, a causa dell’elevato numero di positivi in città e di asintomatici non individuati, ha finito col contagiarsi.

“Ad oggi l’assenza di posti-Covid in ospedale fa sì che la situazione resti sotto controllo. Per quanto riguarda i bambini poi, il virus si manifesta in forma lieve e vengono per lo più osservati a domicilio”.

“Il nostro ospedale – continua  gode di molte potenzialità e operatori validi, non mancano i requisiti e le professionalità. Potrebbe dare il suo contributo in questa emergenza, anche strutturalmente.

Necessita certamente di un rinforzo del personale medico e infermieristico, la carenza dell’organico è ormai cronica.

Non dimentichiamo però che in tutta Italia sono state sospese le attività ambulatoriali e le visite specialistiche, non succede solo a Lamezia. 

I lametini dovrebbero avere più fiducia nei confronti dell’ospedale! Mancano, molto più che in altri posti, l’attaccamento e il senso di appartenenza. Bisognerebbe tendere di più all’unità e non farsi strumentalizzare dalla politica.

Se noi operatori veniamo sostenuti, siamo incentivati a fare di più. La sfiducia non aiuta nessuno.

I limiti della sanità calabrese emersi in queste ultime settimane in particolare, mi fanno sperare che da oggi possa esserci maggiore attenzione anche da parte di chi ci governa.

La crisi è scoppiata, ora dobbiamo trovare gli strumenti per sanarla. Ma non dubitate: questa struttura ha un futuro”. 

Maria Francesca Gentile

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