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MusicaAMACalabria Festival. Ospite Nello Salza, il “Signore” della tromba

4 min di lettura

In scena a Lamezia Terme dal 7 al 16 ottobre 2021, il 43° MusicAma Calabria Festival ideato e organizzato dall’Associazione culturale AMA Calabria con la direzione artistica di Francescantonio Pollice

Il 43° MusicAmaCalabria Festival è uno dei progetti vincitori del bando della Regione Calabria nell’ambito dei Grandi Eventi – PAC 2007-2013 -Scheda nuova operazione n° 7.

Ben 45 eventi in cartellone realizzati in diverse location della città di Lamezia Terme con ospiti nazionali e internazionali di assoluto prestigio nel campo della musica classica, della danza, del canto, del teatro; installazioni d’arte; escursioni e una web guida con le eccellenze enogastronomiche regionali.

Tra gli ospiti, il 14 ottobre 2021, al Teatro “F. Costabile” di Lamezia Terme Nello Salza, un artista che nel pieno della sua maturità artistica, regala al pubblico una serata magica sulle note del grande M° Ennio Morricone.

Musica del cuore e della memoria, musica senza tempo diventata ormai patrimonio dell’umanità.

Attraverso i suoi ricordi e le sue esecuzioni, Nello Salza traccia un ritratto dell’uomo e del musicista Ennio Morricone. Uomo generoso e di una semplicità imbarazzante. Musicista a tutto tondo, con una solida preparazione classica (fu allievo di Petrassi) che nelle sue composizioni si avvale di tecniche che vengono dalla musica antica come l’uso dell’ostinato ovvero una figura melodica che si ripete incessantemente e uguale a se stessa, per tutta una composizione o una parte di essa così come di effetti elettroacustici, sonorità rock e pop e il suono spinto e caratteristico dell’organo Hammond ma anche di strumenti della tradizione popolare come il marranzano mentre la tromba diventa lo strumento principe che annuncia ogni duello western. Le sue colonne sonore, pur essendo di servizio al film, possono essere staccate dal contesto visivo per il quale sono state composte ed essere eseguite come partiture autonome in un concerto. E ancora aneddoti sulla amicizia di Morricone con Sergio Leone (i due erano stati compagni di scuola) e con Giuseppe Tornatore, con il quale inizia a collaborare agli inizi degli Anni ’80 negli spot per la Barilla. E ancora i tanti successi della sua lunghissima carriera e le delusioni per quegli Oscar sfiorati e mai ottenuti fino all’Oscar del 2016 per la colonna sonora del film The Hateful Eight di Quentin Tarantino.

Un racconto in cui le parole fanno da contrappunto alla musica trasformando il concerto in una festa sonora, una suggestione collettiva, una sorta di incantesimo che si condensa nella dimensione del ritmo e della poliarmonia con lo smalto sonoro di Nello Salza alla tromba in si bemolle, flicorno soprano – creatura  quest’ultima di quell’Adolfo Sax già inventore del sassofono – e fischio, Vincenzo Romano al pianoforte, tastiere e arrangiamenti, David Medina al basso e Gianfranco Romano alla batteria.

Nello Salza si produce in una performance straordinaria, rivelandosi non solo un musicista di altissimo valore con quei suoni caldi, vibranti e pieni ma anche delicati e capaci di un sound dolcissimo in una felice fusione di melodicità e virtuosismo, semplicità e raffinatezza, quanto un affabulatore in grado di incantare la platea con la sua capacità di novellare senza aridi acculturamenti musicologici o polverose pretese storicistiche.

In apertura i temi principali del film The Mission (1986) regia di Roland Joffé. Per questo film Morricone riceve una candidatura all’Oscar e con i temi di The Mission compone, nel 2015, la musica per Papa Francesco.

Poi il tributo al ciclo degli “Spaghetti Western” di Sergio Leone: Per un pugno di dollari, Per qualche dollaro in più, Cera una volta il West, Giù la testa, Il Buono, il Brutto e il Cattivo.

E ancora, dal film Metti una sera a cena (1966) di Giuseppe Patroni Griffi, il tema della bossa nova scritta con la tecnica antica basata sulle tre note in cui il M° Morricone si avvale dei vocalizzi di Edda dall’Orso, cantante e musicista, e del fischiatore Alessandro Alessandroni, maestro di coro.

È poi la volta del cosiddetto cinema dell’impegno con Il clan dei siciliani (1969) di Henri Verneuil in cui Morricone opera una commistione tra le sonorità chiaroscurali d’oltralpe e quelle più solari della Sicilia con l’uso della fisarmonica e del marranzano e con La califfa (1970), tratto dall’omonimo romanzo di Alberto Bevilacqua che firma anche la regia, in cui si ritrovano impronte rock e atmosfere classicamente hammondiane.

Ancora Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto (1971) di Elio Petri, Oscar come Miglior film straniero ed esempio di musica contemporanea eseguita al cinema.

È poi la volta del cinema di Giuseppe Tornatore con i temi “Infanzia” e “Maturità” e il tema d’“Amore”, orchestrato da Andrea Morricone, da Nuovo cinema Paradiso (1988), Oscar come Miglior film straniero e il tema “Magic Valtz” composto dal pianista jazz Amedeo Tommasi, recentemente scomparso, per il film La leggenda del pianista sull’oceano (1998)

Ultimo brano una suite da C’era una volta in America (1994), regia di Sergio Leone, con i temi di “Amapola”, una vecchia beguine composta nel 1920 da Joseph Lacalle, il tema di “Deborah” e la “Cockeye’s Song” eseguita al flauto di Pan.

Doppio bis con “Átame” da Légami! (1990), regia di Pedro Almodóvar e musiche di Ennio Morricone e Libertango di Astor Piazzolla composto di getto a Roma nel 1974 e registrato negli studi Rai di Milano, preceduto da una breve digressione sul bandoneon, strumento portato dagli emigranti tedeschi in Argentina e usato come organo nelle piccole chiese di campagna che non potevano ospitarne uno. Dopo breve tempo, il bandoneon da strumento liturgico diventa lo strumento dei bordelli di Buenos Aires fino a quando Piazzolla non lo eleva a strumento da concerto.

Poi, citando ancora il M° Morricone, “Tutti a casa ché si fredda l’insalata!”.

Applausi lunghissimi.

Giovanna Villella

[ph_Federico Losito. Courtesy AMA Calabria, Lamezia Terme]

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