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Nuova frontiera Liberi & Forti: Lamezia città vilipesa dalla gestione commissariale

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Carmela Dromì, presidente del movimento “Nuova frontiera dei Liberi & Forti” scrive una lettera aperta al prefetto  Francesco Alecci, a capo della terna commissariale che guida la città di Lamezia dal novembre scorso. Di seguito il testo della lettera: Illustrissimo Dott. Alecci, Le scrivo come presidente del Movimento la Nuova Frontiera dei Liberi & Forti, di Lamezia e del lametino, ma anche come semplice cittadina che ha a cuore le sorti di questa operosa comunità. Come lei sicuramente ricorderà abbiamo già avuto modo di incontrarci nella sua sede istituzionale, dove lei ci ha accolto con grande disponibilità. In quell’occasione abbiamo illustrato le linee guide del movimento e le modalità con le quali intendevamo e intendiamo continuare a operare al fine di fornire un utile e fattivo contributo affinché la città possa riappropriarsi del ruolo e della dignità che merita. E’stato, allora, un incontro schietto, come semplice e schietta sarà questa comunicazione. Eravamo e siamo consapevoli circa le ragioni che hanno portato allo scioglimento del consiglio comunale, così come siamo consapevoli che il ruolo cui lei è stato chiamato, seppur non di natura strettamente politica, le affida il compito di cura della città.

Le abbiamo avanzato proposte tese a rimettere in moto un processo di sviluppo di Lamezia e del suo intero comprensorio, di riqualificazione del territorio, di stile identitario nella convinzione che soltanto un processo di natura culturale possa creare le necessarie condizioni perché anche la politica si possa svincolare da pericolose “dipendenze” e ogni cittadino libero dal bisogno possa esprimere il proprio consenso in piena “libertà”. Le avevamo chiesto di “voler bene” a questa città, di tenere in debita considerazione le enormi risorse sociali, culturali, sportive, imprenditoriali che rappresentano il vero tessuto connettivo della nostra comunità. Lo abbiamo fatto rifuggendo da un linguaggio che potesse accostarci al “politichese” così tanto abusato; lo abbiamo fatto sottolineando un impegno che avrebbe voluto, anche attraverso di Lei, essere voce nuova e propositiva. Lei, in quella occasione, ci ha ritratto le pregresse lacune burocratiche che ha potuto riscontrare all’interno della macchina comunale.

Ci ha, inoltre, rappresentato la sua ferma intenzione di voler avviare il necessario iter burocratico per  far sì che tali problematiche trovassero  una  soluzione in tempi brevi. Ebbene Dott. Alecci, oggi a distanza di quasi un anno dal suo insediamento dobbiamo amaramente riscontrare il completo fallimento dei suoi buoni propositi. Non abbiamo registrato, infatti, alcuna azione di cura da parte della terna commissariale se non una gestione tecnocratica e asettica, un silenzio assordante, distante dal bisogno di ogni lametino proteso alla rinascita della propria città. Tante le voci di chi, nei mesi passati, associazioni, partiti, movimenti, hanno tentato di richiamarla ad una inversione di rotta, invitandola a vivere la città cogliendo e sostenendo il desiderio di tutti e la determinazione di un cambiamento. Oggi ci troviamo, invece, davanti una città offesa e vilipesa, privata di ogni e qualsiasi struttura idonea a far esprimere tutte quelle realtà culturali, sportive, imprenditoriali”.

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