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“Passa il tempo ma questa Calabria martoriata resta sempre tale, immutabile”

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Ospedale Pugliese di Catanzaro

Inizia in questo modo la lettera di denuncia scritta da Massimiliano Giglio, Dirittocrazia Popolare.

NOTA STAMPA

Ospedale Pugliese di Catanzaro

Così è per l’Azienda Ospedaliera Pugliese-Ciaccio dove il management continua a “girarsi dall’altra parte” facendo finta che i problemi non esistono e non sono mai esistiti.

Dal Pronto Soccorso del Pugliese giungono ancora notizie sconcertanti, hanno da poco, in attesa del concorso primariale, rinnovato l’incarico di Direttore facente funzione. Dopo le note del Direttore Generale della Sanità in cui si dichiaravano illegittime le nomine, sine die, sempre delle stesse persone, pensate che siano stati presi provvedimenti? Neanche per sogno, è stato nominato per l’ennesima volta sempre lo stesso medico. Anzi, per ribadire che l’AOPC è una repubblichetta delle banane dove chi comanda fa e disfa come gli aggrada (o come gli viene suggerito dai poteri forti), questa volta non hanno richiesto neanche i curricula dei medici aventi diritto. Tanto, a cosa sarebbero serviti se la nomina è ormai assodata per diritto divino? Il Procuratore Nicola Gratteri dovrebbe verificare la legittimità della nomina senza aver infranto nessuna legge.

Altra notizia sconcertante è che il caos, comprese le aggressioni al personale, in Pronto Soccorso, è aumentato a dismisura dopo che i volontari addetti al controllo delle porte, al fine di bloccare gli ingressi ai non addetti ai lavori, sono stati sostituiti con dipendenti, ex portieri a loro volta ex addetti alle cucine, che, muniti di banchetto d’ordinanza posto a debita distanza dalle porte di ingresso nei locali del Pronto Soccorso, si limitano ad osservare essendo non sono addetti al mantenimento dell’ordine. Entrano nelle sale del Pronto Soccorso decine e decine di accompagnatori di pazienti? Loro non sono tenuti a togliere fuori dalle sale chicchessia. Un esagitato urla o aggredisce un operatore del reparto? Loro non hanno funzione di intervenire. Insomma, alla fine, guadagnano il loro stipendio per non fare una nulla.

E intanto, gli infermieri, sempre più esasperati, chiedono di andarsene in altri reparti più tranquilli, previa, magari raccomandazione. Alcuni se ne sono andati, altri sono stati spostati de factu senza neanche avvertire con lettera il Direttore f:f . E sono stati sostituiti? Macché aggravando ancor di più la già precaria situazione del pronto soccorso a spese dei pazienti e degli stessi operatori. Speriamo che il Procuratore Gratteri prenda in mano questa assurda situazione.

Massimiliano Giglio

Dirittocrazia Popolare

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