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Pina Simone ed Unitalsi insieme per sostenere i bisognosi: al via la raccolta di capi di vestiario

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Pina Simone ed Unitalsi insieme per sostenere i bisognosi: al via la raccolta di capi di vestiario

Le due associazioni hanno unito le forze e attivato una rete di solidarietà in favore degli abitanti del Kosovo

Unire le forze abbracciando una causa più grande: il sostegno – materiale, oltre che umano – delle popolazioni meno fortunate della nostra.

Mosse da questo nobile intento l’associazione Pina Simone ONLUS con sede a Decollatura e la sottosezione di Lamezia Terme dell’Unitalsi del Reventino hanno attuato nelle scorse ore una raccolta di capi d’abbigliamento donati da volontari e da comuni cittadini da inviare alle popolazioni del Kosovo.

Abiti da uomo, da donna e soprattutto capi di vestiario e di intimo per neonati e bambini, tutti in ottimo stato, sono stati raccolti nelle scorse settimane dalla Pina Simone ONLUS e donati ai volontari dell’Unitalsi Francesco Bonaddio e Mario Lucchino. “Nonostante il lungo e difficile periodo di pandemia, la solidarietà non va mai in vacanza – spiega orgogliosa la Presidente dell’associazione Pina Simone ONLUS Francesca Angelucci – certo, non è possibile operare attivamente tra i reparti ospedalieri o al fianco dei più bisognosi, ma possiamo comunque fornire il nostro seppur piccolo contributo donando capi di vestiario, scarpe, mascherine oppure sostenendo economicamente le famiglie in difficoltà, come abbiamo fatto lo scorso mese di dicembre in collaborazione con il Fiat 500 Club Italia – Coordinamento di Serrastretta”.

La Pina Simone ONLUS, nata nel 1997, è in prima linea nella tutela dei diritti dei malati oncologici e da tempo fornisce assistenza anche alle fasce più deboli della popolazione, così come il Gruppo Reventino dell’Unitalsi, il cui impegno instancabile ed entusiasta ha dato il “là” a numerose iniziative di pregio, quali il laboratorio di inclusione, uno spazio solidale dedicato alla raccolta di beni di prima necessità e di indumenti gestito da un gruppo di ragazzi affetti da disabilità.

“La nostra missione, però, non finisce certo qui – sostengono Bonaddio e Lucchino – attiveremo al più presto a Soveria Mannelli la “cucina dei poveri”: un’iniziativa pensata per sostenere tutti coloro che fanno fatica a fronteggiare le spese quotidiane”.

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