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Al Polo Tecnologico studenti “in scarpe rosse” per dire no alla violenza sulle donne

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Al Polo Tecnologico studenti “in scarpe rosse” per dire no alla violenza sulle donne

Scarpe e mascherine di colore rosso. Segni distintivi per non passare inosservati e comunicare in maniera chiara agli altri che si è scelto da che parte stare, rompendo il muro del silenzio e dell’indifferenza

Al Polo Tecnologico “Carlo Rambaldi” di Lamezia Terme, i ragazzi dicono stop alla violenza sulle donne aderendo a “Uomini in scarpe rosse”, mobilitazione nazionale svoltasi in questi giorni in diverse città italiane che hanno raccolto il messaggio lanciato a febbraio scorso da Paolo Zanone, direttore della compagnia teatrale “Teatrando” di Biella.

A febbraio, di fronte all’ennesima escalation di casi di violenza e femminicidi, raccogliendo la sollecitazione della giornalista Milena Gabanelli sulla quasi totale assenza degli uomini nella battaglia culturale contro la violenza sulle donne, il gruppo di uomini della compagnia teatrale di Zanone ha dato vita a Biella al primo flash mob maschile contro la violenza sulle donne: gli artisti sono scesi in piazza, nella principale via cittadina, con mascherina e scarpe rosse, per incrociare lo sguardo di altri uomini e spingerli ad interrogarsi, a mettersi in discussione rispetto a una piaga che ha visto  in Italia nel 2020 ogni giorno quasi cento donne vittime di violenza.

All’iniziativa, nel corteo dell’istituto superiore, hanno partecipato i rappresentanti degli studenti del triennio di tutti gli indirizzi del Polo Tecnologico. Sono stati i rappresentanti d’ìstituto e della consulta studentesca Francesco Vescio, Rayan Stranges. Alfredo Muto, Walter De Sando, Riccardo Mete e Simone Persico a coordinare l’organizzazione dell’evento, coinvolgendo la comunità scolastica in un percorso di riflessione che ha avuto inizio lo scorso anno scolastico, con la partecipazione dello stesso Paolo Zanone a un’assemblea d’istituto via streaming promossa dagli studenti del Rambaldi.

“L’amore non ti umilia”, “L’amore non lascia lividi”, “Non voglio che tu abbia paura di me”: queste alcune delle frasi riportate sui cartelli realizzati dagli studenti, per ribadire un impegno da portare avanti ogni giorno, non solo il 25 novembre. Se sono gli uomini a causare ancora oggi sofferenza e morte per tante donne, sono gli stessi uomini a dover contrastare in maniera netta la logica della violenza che non è solo l’aggressione fisica, ma anche la violenza verbale a mezzo social, la denigrazione all’insegna del “se l’è cercata”, e tanti altri retaggi duri a morire. Gli studenti del Polo Tecnologico, istituto superiore con popolazione prettamente maschile, vogliono lanciare un messaggio a tutti gli studenti: eliminare ogni genere di violenza sulle donne non è un compito che spetta ai singoli o a determinate realtà associative o istituzioni, ma è dovere civile e morale di ognuno di noi, a partire dai nostri comportamenti quotidiani, a scuola e nel tempo libero.

Plauso all’iniziativa dalla dirigente dell’istituto Roberta Ferrari che ha evidenziato l’ottima risposta dei ragazzi a un’iniziativa che non è mera cerimonia, ma è presa di coscienza di un dramma che vede migliaia di donne ancora oggi vittime di violenza e sopraffazione e che, per essere sradicato, richiede l’impegno personale e collettivo di tutti,  a partire dalle nuove generazioni.

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