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Ambiente. Presidio dei sindaci vibonesi a San Pietro Lametino

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Proteste alle porte dell’impianto di gestione dei rifiuti di San Pietro Lametino e raccolta dei rifiuti ferma da oltre venti giorni nel vibonese; grave la situazione sull’emergenza rifiuti in Calabria

Ad un paio di giorni dall’ordinanza emessa dal presidente Santelli sulla necessità di individuare discariche extraregionali, in via del tutto eccezionale, per avviare le procedure in termini brevi dello smaltimento dei rifiuti, un gruppo di sindaci del vibonese ha deciso di manifestare il proprio dissenso bloccando l’ingresso dell’impianto di gestione dei rifiuti di San Pietro Lametino.

Una manifestazione che non ha avuto una linea di comportamento compatto, che ha portato ad avere alcune incomprensioni tra i primi cittadini stessi facendo emergere come il pensiero di uno di loro non fosse conforme all’intero gruppo.

Appare chiaro come in una stagione come quella estiva, la mancanza del ritiro dei rifiuti nei comuni interessati, mete turistiche per giunta, sia un gravissimo problema di ordine pubblico-sanitario, la mancanza di igiene è stata la causa, di fatti, di una sconsiderata proliferazione dei ratti con conseguente allarme della popolazione. Si deve aggiungere alla già irragionevole situazione il rischio di emergenza epidemiologica da coronavirus, da scongiurare anche mantenendo una decorosa gestione dei rifiuti.

Guidati dal primo cittadino di Vibo Maria Limardo, una colonna di autocompattatori portati dai sindaci in questione ha voluto far sentire la propria voce in risposta al blocco dei mezzi che arrivano da fuori provincia; a rallentare il tutto e ad aggravare la situazione si aggiungono, infine, le lunghe tempistiche necessarie all’attivazione della discarica di Castrovillari e alla conclusione dei lavori di adeguamento per le discariche di Melicuccà e Lamezia Terme.

 

Felicia Villella

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