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Pugliese-Ciaccio di Catanzaro, Azione Identitaria dice “no alla triptorelina”

2 min di lettura
Azione Identitaria contro la triptorelina-LameziaTermeit

Nota di Enrico Tomaselli, vice coordinatore regionale Azione Identitaria Calabria

Comunicato stampa:

Nella notte i militanti di Azione Identitaria hanno affisso presso l’ospedale Pugliese e l’ospedale Ciaccio di Catanzaro due striscioni recanti la scritta: “NO alla triptorelina”.

“Negli scorsi giorni il Comitato di Bioetica nazionale ha dato il via libera all’Agenzia italiana del farmaco – spiega il dott. Enrico Tomaselli, vice-coordinatore regionale di Azione Identitaria – alla triptorelina, che è il farmaco che blocca la pubertà inibendo pertanto gli ormoni della crescita, ottenendo così il blocco dello sviluppo sessuale del piccolo per dargli più tempo possibile di scegliere a quale sesso appartenere indipendentemente da quello di appartenenza biologica”.

“Sono contrario eticamente all’uso tendente a modificare un fisiologico e normale input puberale. Ritengo infatti questo un uso improprio, in quanto detto farmaco è nato per curare disturbi di pubertà precoce ed alcune forme di neoplasie, non per modificare una normale fisiologia puberale.”

“Una scelta dunque che, da un punto di vista scientifico-etico e religioso, noi di Azione Identitaria non possiamo accettare poiché rappresenta l’ennesima vergogna propinata sotto le mentite spoglie – continua Tomaselli – di voler correre in aiuto del bambino, che presenta disturbi psichici legati alla sua non accettazione sessuale biologica, con la falsa pretesa e presunzione di poter bloccare lo sviluppo del bambino stesso per ottenere in lui la consapevolezza di una maturazione fisica esente da disturbi mentali e sofferenze varie”.

“Inoltre, con rammarico, apprendiamo che il voto favorevole a questa scellerata decisione, che va contro le leggi di Dio prima di tutto e poi a quelle della scienza, è che – afferma l’esponente di Azione Identitaria – è stato dato dalla parte cattolica del comitato di Bioetica nazionale, una vera e propria ferita morale difficile da rimarginare”.

“Decisi a non sottostare ad accettare questa sorta di depravazione medica e mentale – conclude Tomaselli – che vede vittime innocenti i bambini sottoposti ad una miriade di bombardamenti ormonali, chiediamo l’immediato intervento del governo attraverso le due rappresentanze più logiche per la tematica trattata, il ministro della Sanità, Giulia Grillo, e quello della Famiglia, Lorenzo Fontana, affinché si oppongano all’utilizzo della triptorelina e la mettano subito al bando”.

“In ogni caso la nostra avversione nei confronti di questa spaventosa apertura della medicina verso il gender è appena iniziata e non si fermerà fino a quando non la vedremo debellata poiché riteniamo che tutto ciò che è contro natura è esecrabile e condannabile, anche da un punto di vista medico/biologico.”.

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