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L’opera di Raffaele Mazza nel calendario dei bersaglieri 2019

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onore,cameratismo e altruismo -RAFFAELE MAZZA ARTIST. © tutti i diritti riservati.

onore,cameratismo e altruismo l'opera di RAFFAELE MAZZA ARTIST

L’Arte Contemporanea per descrivere il sentimento che lega il Bersagliere al cuore degli Italiani

Un progetto nato con la proposta a diversi artisti di partecipare, con un’opera a tema bersaglieresco alla redazione del Calendario annuale 2019 dei mitici soldati dal cappello piumato, il Corpo fondato nel 1836 dal Generale Alessandro Lamarmora.

Protagonisti della storia risorgimentale e di tanti eventi memorabili, dalla Guerra di Crimea alla presa di Porta Pia del 1870, dalla Grande Guerra con l’Eroe nazionale Enrico Toti fino alle sabbie del Nord Africa di El Elamein e in tempi recenti Libano e Afghanistan.

Un mondo variegato di stimoli e di suggestioni, un’autentica tavolozza policroma per i nostri artisti: sedici maestri dell’arte pittorica per una scelta difficile, meditata.

In campo Tina Maselli, Anna Dell’Agata, Elena Sevi, Valentina Faraone, Alessandra Uscé , Alessia Martuscelli, Ennio Calabria, Carlo Cecchi, Pippo Madè, Ernesto Lamagna, Ireneo Janni, Paolo Da Fermignano, Fernando Rea, Sergio Raffo, Nino Pollini e il lametino Raffaele Mazza.

Un insieme di opere: pastelli, olii, acrilici, acquarelli, gouaches, tecniche miste nella varie tendenze della pittura moderna con un solo obiettivo: rendere omaggio ai Bersaglieri ogni giorno per tutta la durata dell’anno con l’augurio che per tutti il 2019 si avvicini quanto più ad un’opera d’arte nello spirito bersaglieresco.

L’opera di Mazza è una rappresentazione figurativa, ovvero una scena contemporanea di guerra e rinascita. Nel cercare di esprimere l’idea la rappresentazione deforma  in un certo qual modo la realtà pur di comunicare l’intensità del sentimento e del valore dei fanti piumati. Realizzata interamente a spatola, gli elementi che costituiscono l’opera sono l’ambiente desertico realizzato con mistura e sintetici, caratterizzato all’orizzonte da una città ancora “fumante” dalla devastazione.

Il segno è dinamico, prevalgono andamenti sovrapposti, la superficie è in rilievo; il tutto è accentuato dal cielo rosso contraddistinto dai glitter, come a voler dare con il loro scintillio una “forma” di speranza. In primo piano è raffigurato un bersagliere in corsa con un bambino in braccio e appena dietro sulla sua destra in secondo piano altri due bersaglieri, a formare un triangolo che in questo specifico caso con il vertice rivolto in basso, esprime la protezione Divina verso chi si prodiga con sprezzo del pericolo, coraggio e professionalità a porre in salvo vite umane.

Il tutto racchiuso in una cornice in “mistura” cremisi. I tre bersaglieri, fregiati della “Toppa” del 1° Reggimento Bersaglieri racchiudono nel complesso il decalogo di La Marmora ed in particolare simboleggiano tre valori importanti dell’essere un soldato, ossia: l’Onore, l’Altruismo e il Cameratismo; da cui prende il titolo l’opera:

“Onore, Altruismo e Cameratismo”

  • L’Onore è rappresentato dal Bersagliere che “cade” esanime, e nonostante fosse ferito, incurante della sua condizione cerca di “recuperare” la bandiera della Patria.
  • L’Altruismo viene “ritratto” dal Bersagliere che stringe al petto con assoluta protezione un fanciullo che trae in salvo, dalle rovine della città che si nota all’orizzonte, strappandolo ad una morte certa; il fanciullo a sua volta simboleggia la “rinascita” per le popolazione martoriate dalla guerra.
  • Il Cameratismo è la fusione dei tre Bersaglieri, che non distolgono lo sguardo uno dall’altro come a volersi incoraggiare e darsi forza, un sentimento che trascende l’affettività e, che in questo caso si basa sulla fede incrollabile che solo la pratica dell’onore e della fedeltà può dare, in particolare è rappresentato dal bersagliere che si ferma prodigandosi a sollevare e prestare soccorso al Collega e nel sacrificio, sotto l’attacco nemico, con l’ultima arma carica incurante del pericolo, da protezione al gruppo.

La cerimonia d’inaugurazione si è svolta Sala Convegno Ufficiali del complesso logistico “Pio IX”, presieduta dal Presidente Generale Ottavio Renzi e dalla Madrina d’onore, la Presidente Irene Pivetti, che ha consegnato a Mazza un Attestato di Benemerenza conferito dalla Presidenza Nazionale con la seguente motivazione: “Per aver prontamente aderito all’iniziativa dell’A.N.B. partecipando con entusiasmo all’edizione del calendario 2019 dedicato al bersagliere nell’arte contemporanea e contribuendo con la sua originale creazione alla riuscita dell’opera, nella quale ha espresso il suo magistrale talento artistico e una autentica vitale  passione bersaglieresca”. Un grande onore per Mazza, che ringrazia il Generale di Corpo d’Armata Giuseppenicola Tota, il Presidente Nazionale Generale Ottavio Renzi, il Direttore di Fiamma Cremisi Generale di Divisione Giuseppe Labianca e il Responsabile Comunicazione Dott. Camillo Tondi per avergli dato questa splendida occasione e far parte insieme ad altri importanti Maestri d’Arte di questo storico progetto.

L’evento proseguirà venerdì 30 novembre 2018 alle ore 17:30 presso l’importante Galleria “Area Contesa Arte” in via Margutta 90, Roma dove, saranno esposte le opere degli artisti, con la partecipazione della Fanfara dei Bersaglieri.

Di corsa verso il 2019. Anzi per dirla meglio a ritmo allegro delle fanfare che dal 13 al 19 maggio 2019 saranno in Basilicata per il 67esimo raduno nazionale dei Bersaglieri con la cerimonia conclusiva che si svolgerà a Matera, Capitale Europea della Cultura.

L’iniziativa, dopo l’annuncio in una conferenza stampa tenutasi lo scorso 28 luglio 2017, organizzata dalla sezione di Basilicata dell’Associazione Nazionale Bersaglieri congiuntamente con APT e Comune di Matera, ha avuto ulteriore risalto nel corso della parata del 66esimo raduno nazionale di San Donà di Piave, svoltosi lo scorso 13 maggio che ha visto la partecipazione di oltre 150.000 persone.

Come da cerimoniale, al rappresentante del Comune di Matera, il vicesindaco Nicola Trombetta, è stata consegnata la Stecca che prelude all’edizione successiva. “Occasione utile e irripetibile per Matera – afferma Trombetta – che va ad impreziosire ulteriormente il 2019, anno di celebrazioni che vedrà Matera al centro dell’attenzione turistica e culturale dell’Europa. La comunità materana è lieta e pronta ad ospitare l’evento”.

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