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Presentato a Reggio Calabria il nuovo libro di Raffaele Gaetano «Leopardi e L’Infinito»

2 min di lettura
Borruto, Gaetano, Rando, Cordì

Presentato ieri a Reggio Calabria nella suggestiva cornice del centralissimo Chiostro della Chiesa di San Giorgio (nota anche come Chiesa degli Artisti), il nuovo libro di Raffaele Gaetano: «Leopardi e L’Infinito. Un breviario del sublime», edito da Pellegrini

L’opera, che sarà distribuita a livello nazionale a ottobre e di cui questa e altre presentazioni estive rappresentano un’anteprima, esce nella ricorrenza dei 200 anni dalla stesura dell’idillio, uno dei più amati della letteratura di sempre.

Davanti a un pubblico numeroso e particolarmente partecipe il libro è stato discusso da Giuseppe Rando, ord. di Lingua e Letteratura Italiana all’Università di Messina e dal filosofo Gianfranco Cordì che ha sottoposto l’autore a una serie di domande sui diversi risvolti filologici e interpretativi del libro. Ha fatto gli onori di casa Rosita Borruto del dinamico Centro Internazionale Scrittori, organizzatore dell’evento.

Nella sua analisi Giuseppe Rando si è dimostrato pienamente d’accordo con l’idea di Gaetano secondo cui: «L’estetica leopardiana de L’Infinito è il frutto della trasfigurazione di copiose letture». Per Rando l’autore di questo aureo libro le ha ripercorse alacremente in un itinerario di scoperta nella biblioteca di Palazzo Leopardi di Recanati, offrendo di Leopardi un ritratto di limpida coerenza filologica, di elegante scandaglio intellettuale.

Rosita Borruto e Raffaele GaetanoA conferma, se ce ne fosse bisogno, che non c’è grande poesia senza grande cultura». A fine presentazione ha tirato le fila del discorso il prof. Raffaele Gaetano secondo cui: «L’Infinito di Leopardi è una delle esperienze più alte e riconoscibili della moderna estetica del sublime, sorta di divinità pervasiva presente in tutta la sua opera in un’inusitata gamma di registri.

In occasione dei duecento anni dalla stesura, questo libro ne ricostruisce minutamente le fonti letterarie e filosofiche restituendoci sotto una nuova luce un intellettuale fra culture inquieto e curioso».

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