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Ristorazione: a Catanzaro cresce il cibo a domicilio,+38%

2 min di lettura
cibo a domicilio

Un rider della Just Eat

Dati Osservatorio Just Eat, giovani i maggiori utilizzatori

CATANZARO. Cresce del 38% rispetto al 2019 il food delivery nella ristorazione a Catanzaro e provincia. Ad evidenziarlo sono i risultati del quarto Osservatorio annuale sul mercato dell’online food delivery condotto da Just Eat.

Sono 50 i ristoranti partner in città e provincia, con 13 comuni coperti. Oltre a Catanzaro, ci sono Lamezia Terme, Soverato e Cropani. Secondo la classifica del cibo a domicilio più amato, stilata da Just Eat, i catanzaresi preferiscono il giapponese, che si posiziona in testa alla top 3 delle cucine più ordinate dopo la pizza. La fase del lockdown ha accentuato la domanda di servizi a domicilio che sono cresciuti del 30%.

Tra i piatti più richiesti barca mista, dragon roll e sushi salmone. Seguono l’hamburger al secondo posto (bacon cheeseburger, double bacon, classico) e i panini al terzo (con hamburger e con cotoletta). Chiudono la top 5, per numeri di ordini assoluti, pinsa e thailandese. Regina incontrastata rimane comunque la pizza che spopola con un +47% e registra una crescita guidata da quella con patate silane fritte, bianca, sfiziosa con pomodoro, origano e ‘nduja, con salsiccia, pizza Napoli, trancio 4 stagioni.

Oltre a pizza, hamburger e giapponese, nel periodo del lockdown, è il gelato ad aver scalato la classifica dei cibi più ordinati (+230%) seguito dalle bevande, anche birre e vini (+128%) e dal giapponese che cresce comunque del +42% durante il lockdown insieme alle specialità di pesce con + 20% e alla cucina italiana. A Catanzaro sono i giovani tra i 25 e i 34 anni i maggiori utilizzatori di food delivery con il 42%, seguiti dalla fascia 18-24 anni (27%), 35-44 (19%) e 45-55 (4%).

Gli uomini tendono a ordinare leggermente di più delle donne, con 52% contro il 48%, mentre se si guarda alle professioni sono gli impiegati ad affidarsi di più al food delivery con il 34%, seguiti dagli studenti (30%) e dai liberi professionisti (8%).

Manager e imprenditori sono quelli che spendono di più.

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