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Donata al Santo Padre l’opera di Raffaele Mazza Idealità e Tradizione

3 min di lettura
Raffaele Mazza e il Santo Padre

Il 18 giugno 2016, in occasione del Giubileo della Misericordia, il Vescovo Mons. Luigi Cantafora, con la Diocesi di Lamezia Terme nell’Udienza Speciale del sabato, presentò l’artista lametino Raffaele Mazza a Papa Francesco che, sul Sagrato della Basilica di San Pietro, per la prima volta donò a Sua Santità un’opera dal titolo “La Passione”.

A circa due anni di distanza, il 29 settembre 2018, nell’aula Paolo VI in Vaticano nell’Udienza Speciale con il Santo Padre, in occasione del cinquantenario dell’Associazione Nazionale Polizia di Stato cui hanno partecipato oltre settemila poliziotti e familiari provenienti da tutte le regioni d’Italia, Mazza ha avuto il privilegio e l’onore, di donare personalmente a Sua Santità una nuova opera, appositamente creata per i 50 anni dell’ANPS, realizzata interamente a mano, dalla “fusione” di quattro elementi: argilla, cristallo, acrilico, glitter e zirconi; con la volontà di ripercorre tramite “simbolismi precisi” la nascita e l’evoluzione dell’Associazione nel corso della sua storia, da cui trae il titolo l’opera: Idealità e Tradizione.

Idealita e Tradizione
L’opera Idealita e Tradizione

Partendo dall’argilla, modellata pezzo con pezzo, per poi essere cotta a circa 1100°C, sono state plasmate “Sei” mani, che simboleggiano: Gli anni ’60, gli anni in cui nel pieno boom economico e sociale si attuano i presupposti per dare vita all’A.N.G.P.S. ora A.N.P.S.. I Sei Presidenti, cinque dal 1968 al 2010 rappresentati con mani “grandi” ad indicare il passato. Mentre con la mano anatomicamente più “piccola”, si è voluto indicare il Presidente in carica, a esprimere il presente e il futuro. Inoltre, il concetto di: passato, presente e futuro” ritratto con la diversa anatomia delle mani, ha un valore ancora più “profondo”, che ci riporta a uno degli obiettivi principali dell’Associazione ovvero custodire il patrimonio storico-culturale creato dai Soci più “anziani” e trasmetterlo alle nuove generazioni, così da poter conservare intatte le tradizioni ed i valori della Polizia di Stato e mantenere sempre vivo il legame di reciproca solidarietà. I Sei Raduni Nazionali svolti a Udine 1989, Montecatini Terme 1994, Cesena 2005, Pescara 2008, Verona 2011 e Salerno 2014. Le Sei significative mutazioni avvenute nel corso della storia ossia: tre al Medagliere con il primo, secondo e l’attuale terzo Drappo e tre al logo, lo stemma identificativo del Sodalizio simbolo d’identità e senso di appartenenza di tutti gli associati. 
Il punto “nevralgico” dell’opera è evidenziato “dall’Unione” tra le mani e il crest con inciso il logo dell’ANPS. Nel particolare al “vertice basso” è stato scalfito l’anno di nascita e l’anno del cinquantenario e in relazione ad esso è stato “innestato” il (50°), arricchito appositamente da glitter d’orati. Il tutto per evidenziare una “spirale” che, congiuntamente alle mani propese in senso orario verso l’alto, sviluppano una “torsione” che si stringe attorno al punto di “Unione” dell’opera, che concretizza il filo conduttore che s’instaura, dalla base in cristallo arrivando al logo, dando vita nonostante i vincoli tecnici data dalla loro diversa composizione, ad un dialogo, tra pensiero e materia donando innovazione e originalità. Nello stesso tempo la loro “fusione”, offre un messaggio “armonioso” con lo scopo preciso di simboleggiare idealità, storia e tradizioni. Il Punto di “Unione” inoltre è stato “impreziosito” da zirconi, elementi che più degli altri spiccano per “Valore, proprietà e purezza”. La lucentezza emanata dalla luce riflessa sulla loro superficie, personifica i tanti Eroi che nell’Adempimento del Dovere, hanno sacrificato la Propria Vita per la Patria, inoltre lo sfavillio luminoso, rappresenta la guida che illumina i passi di quanti giorno per giorno, sono chiamati ad assicurare concordia, onestà e pace affinché nel rispetto di ogni legge sia alimentato lo spirito di umana fraternità.”

Nel breve dialogo con l’artista il Santo Padre ha apprezzato l’opera e l’ha ringraziato, un momento indimenticabile, che ha donato a Mazza un’emozione immensa, una gratificazione incommensurabile.

Un anno “ricco” di soddisfazioni, che rimarca un percorso artistico “intenso” ancor più avvalorato appunto dall’incontro con Papa Francesco, che “segnerà”, così come la prima volta la sua vita, dal punto di vista Spirituale, umano e artistico.

 

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