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Saveria Sesto tra i cinquanta cicloturisti nei vigneti della Tenuta Rosaneti

2 min di lettura

L’enologa e agronoma lametina Saverio Sesto, presidente dell’Albero della vite, è stata tra i 50 ciclisti che hanno preso parte ad una giornata esperienziale  nei vigneti  della Tenuta Rosaneti, riservata ai cicloturisti e promossa dalla cantina di Nicodemo Libra

Un’esperienza emozionante che ha indotto ad una meditazione sulla vigna che può essere vissuta nella sua multifunzionalità e non solo come luogo di produzione di uva.

«Per due ore – ha commentato l’enologa Sesto, affiancata da Gregorio Sesto, presidente della Libertas Atletica Lamezia, – abbiamo percorso la Tenuta dal centro aziendale seguendo il suo perimentro».

La proposta enoturistica, che si prefigge di coniugare sport, conoscenza delle vigne e tradizioni, e degustazione di vini, ha entusiasmato 50 ciclisti, provenienti da diverse zone della Calabria, i quali su bike e biciclette a pedalata assistita fornite dal partner Hitinero e con il supporto delle guide, avventurandosi lungo percorsi ciclabili tra salite e discese, sentieri e strade sterrate, hanno scoperto panorami mozzafiato, orizzonti allargati, colori e profumi di ogni angolo della Tenuta Rosaneti, contornata da calanchi, paesini e borghi che fanno da cornice.

La Tenuta si estende per 250 ettari tra vigneti e uliveti, con appezzamenti ben catalogati in base a specifici terroir e vitigni, di cui ogni elemento è valorizzato, come l’olivo millenario, il palmento antico dell’800, le essenze vegetali di ogni genere che rappresentano la biodiversità della macchia mediterranea, il labirinto della collezione degli autoctoni della Calabria. Il tutto in armonia e con profondo rispetto e legame con la terra.

«Corbezzoli, siepi di rosmarino, finocchio, essenze aromatiche, querce, melograni – ha spiegato Saveria Sesto – fanno da contorno al palmento scavato nella roccia e al Museo VI.TE.S. di Viticoltura, Territorio e Storia che è stato presentato al pubblico per la prima volta».

Lo spazio museale raccoglie arnesi, strumenti e riproduzioni antiche del mondo vitivinicolo che raccontano storie, lavori, tecniche e reperti che sono stati illustrati dalla guida Giacomo Gioia e Nicodemo Librandi, genius loci della Tenuta, che va raccogliendo ogni testimonianza in giro per la Calabria assicurata, conservata e valorizzata in questo ambiente. Nel museo c’è un innovativo angolo ovvero la stanza dei profumi dove si può sperimentare il riconoscimento degli aromi del vino che si trasforma in un curioso e interattivo laboratorio del naso.

«Tenuta Rosaneti –ha concluso Saveria Sesto – si è offerta come luogo di un’originale giornata, ricca di esperienze, di relazioni, di conoscenze, regalandoci una prospettiva diversa per guardare al mondo agricolo e degustare un calice di territorio del Doc Cirò che si palesa in tutta la sua variegata intensità di emozioni»

Lina Latelli

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