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Scuola. Azzolina: mascherina al banco si può abbassare

4 min di lettura
La ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina in visita all'Istituto Comprensivo Riccardo Massa a Milano

“La ripartenza della scuola è un segno di rinascita per il Paese”. Lo ha affermato la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, ad Agora’ su Rai3

Essere accusati di ritardi è ingiusto, in due mesi consegneremo 2,4 milioni di banchi, Arcuri sta lavorando e tanti banchi sono già arrivati, via via arriveranno altri e a settembre la scuola primaria sarà quasi tutta coperta”, ha aggiunto Azzolina.

“Abbiamo lavorato per trovare nuovi spazi e garantire il distanziamento di un metro. Se c’è il metro di distanziamento, e stiamo lavorando affinché il 100% degli studenti si possa distanziare, al banco la mascherina si può abbassare e si deve utilizzare nei momenti di dinamicità, quando c’è movimento. Nelle situazioni statiche in cui si è distanziati, la mascherina si può abbassare. Siamo l’unico Stato che fornirà 11 milioni di mascherine al giorno a personale e studenti”, ha aggiunto la ministra.

Rispondendo alla domanda formulata da un genitore su cosa accade se uno studente manifesta sintomi riconducibili al Covid, Azzolina ha spiegato che “esiste un protocollo per i casi sospetti, ed è già stato applicato in un istituto paritario romano”. “Lo studente in questione viene accompagnato in uno spazio ad hoc predisposto all’interno della scuola – ha detto la ministra -, vengono chiamati immediatamente i genitori e si mettono studente e genitori in contatto con il Dipartimento di prevenzione territoriale. In caso di positività al tampone, si tracciano i contatti e si decide quanti e chi devono entrare quarantena: nel caso di Roma, inizialmente sembrava che la quarantena dovesse riguardare 60 persone, che in realtà sono scese a 9. Naturalmente, lo studente in quarantena continua a fare la didattica a distanza da casa. Per i genitori dei bimbi più piccoli – ha sottolineato Azzolina – che non possono essere lasciati soli, ho chiesto l’attivazione di strumenti come i congedi straordinari e il diritto allo smart working”.

Quanto alle polemiche sull’organico, “parliamo di supplenti e concorsi, e come ogni settembre, è accaduto anche negli anni scorsi, mi sono divertita a fare una rassegna dei giornali degli anni passati, i titoli sono sempre gli stessi, ‘caos scuola’. Le nomine dei supplenti si sono sempre fatte due-tre giorni prima dell’inizio della scuola, non è una novità di quest’anno”, ha detto.

Azzolina ha poi evidenziato che “non c’è automatismo tra età e condizione di fragilità. Non basta avere 55 anni, bisogna avere determinate patologie: non si tratta di 300mila insegnanti ma di poche centinaia, che per vedersi riconosciuta questa condizione dovranno sottoporsi a delle visite. Va gestito con cautela”.

Quindi, parlando della accuse di Matteo Salvini ha affermato: “Sono diventato il suo pane quotidiano, vorrei chiedergli se lui si è impegnato a collaborare un po’ sulla ripartenza delle scuole o se ha usato il tema come una clava elettorale, terrorizzando famiglie e studenti. Ma ce l’ha una coscienza o ha solo gettato nel panico studenti e studentesse? Negli altri Paesi le opposizioni hanno collaborato con il Governo”. “Sono sicura di aver lavorato in scienza e coscienza facendo tutto quello che era possibile, io e tutti quelli che hanno lavorato con me. Non saprei che cosa fare di più, ma si può sempre fare meglio”, ha aggiunto Azzolina.
Rispondendo alla domanda formulata da un genitore su cosa accade se uno studente manifesta sintomi riconducibili al Covid, Azzolina ha spiegato che “esiste un protocollo per i casi sospetti, ed è già stato applicato in un istituto paritario romano”. “Lo studente in questione viene accompagnato in uno spazio ad hoc predisposto all’interno della scuola – ha detto la ministra -, vengono chiamati immediatamente i genitori e si mettono studente e genitori in contatto con il Dipartimento di prevenzione territoriale. In caso di positività al tampone, si tracciano i contatti e si decide quanti e chi devono entrare quarantena: nel caso di Roma, inizialmente sembrava che la quarantena dovesse riguardare 60 persone, che in realtà sono scese a 9. Naturalmente, lo studente in quarantena continua a fare la didattica a distanza da casa. Per i genitori dei bimbi più piccoli – ha sottolineato Azzolina – che non possono essere lasciati soli, ho chiesto l’attivazione di strumenti come i congedi straordinari e il diritto allo smart working”.

Quanto alle polemiche sull’organico, “parliamo di supplenti e concorsi, e come ogni settembre, è accaduto anche negli anni scorsi, mi sono divertita a fare una rassegna dei giornali degli anni passati, i titoli sono sempre gli stessi, ‘caos scuola’. Le nomine dei supplenti si sono sempre fatte due-tre giorni prima dell’inizio della scuola, non è una novità di quest’anno”, ha detto.

Azzolina ha poi evidenziato che “non c’è automatismo tra età e condizione di fragilità. Non basta avere 55 anni, bisogna avere determinate patologie: non si tratta di 300mila insegnanti ma di poche centinaia, che per vedersi riconosciuta questa condizione dovranno sottoporsi a delle visite. Va gestito con cautela”.

Quindi, parlando della accuse di Matteo Salvini ha affermato: “Sono diventato il suo pane quotidiano, vorrei chiedergli se lui si è impegnato a collaborare un po’ sulla ripartenza delle scuole o se ha usato il tema come una clava elettorale, terrorizzando famiglie e studenti. Ma ce l’ha una coscienza o ha solo gettato nel panico studenti e studentesse? Negli altri Paesi le opposizioni hanno collaborato con il Governo”. “Sono sicura di aver lavorato in scienza e coscienza facendo tutto quello che era possibile, io e tutti quelli che hanno lavorato con me. Non saprei che cosa fare di più, ma si può sempre fare meglio”, ha aggiunto Azzolina.

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