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Seed&Chips e TuttoFood 2019 a Milano — sostenibilità del settore agroalimentare

3 min di lettura

Provengo da una famiglia tradizionale in molte cose, soprattutto in cucina.
La domenica ad esempio, era giorno di ragù e non c’era spazio per divagazioni né tanto meno si concepivano variazioni sulla materia prima e sua stessa provenienza.
La salsa era quella preparata in estate e conservata in cantina in barattoli o “boccacci” di vetro, la carne, nella giusta proporzione e taglio di vitello e maiale, era quella della Macelleria Maurizio, l’olio quello degli uliveti nella piana, la pentola quella di acciaio alta (o di alluminio se a cuocerlo era mia nonna).
La sveglia era data dagli odori di cucina e fino a dopo pranzo, il cibo era l’argomento principale in ogni stanza.

Premessa un pò lunga per dire che il mio palato è stato educato con alimenti semplici ma di gusto inconfondibilmente naturale e la mia ricerca di cibi “safe” dalla contaminazione delle produzioni intensive e industriali è senza dubbio una costante della mia vita.
Non è facile orientarsi tra i banchi dei supermercati, mercati e gastronomie-gioiellerie a Milano, dunque ho sposato un uomo con la mia stessa attitudine per il “safe food” così condividiamo la ricerca e soprattutto lui cucina meglio di me.

Arrivo a Tuttofood e Seed&Chips con aspettative elevate, guardando la mappa capisco subito che 4 ore sono poche e con l’acquolina in bocca inizio dall’aera di Seed&Chips per proseguire poi al piano inferiore tra i padiglioni tematici di Tuttofood.
E’ la prima volta che partecipo e, captando parole qui e là capisco che questo è un posto di incontro reale tra buyers e produttori, si fanno affari non solo esposizioni e show cooking.
Ho vagato tra odori e assaggiato cibo del futuro e cibo del passato arrivato nel presente grazie a veri e propri artisti del gusto.
Un trionfo di sapori, profumi e sostenibili scenari culinari.

Erano presenti 82.551 visitatori provenienti da 143 paesi, una babele presente al più importante hub sul food, in Italia.

Seeds&Chips — The Global Food Innovation Summit, è l’evento di riferimento a livello mondiale nel campo della Food Innovation. Un summit dedicato alla promozione di soluzioni e talenti, tecnologicamente all’avanguardia, provenienti da tutto il mondo. Un’area espositiva e un palinsesto di conferenze per presentare, raccontare e discutere sui temi, sui modelli e sulle innovazioni che stanno cambiando il modo in cui il cibo è prodotto, trasformato, distribuito, consumato e raccontato.

Tuttofood è la fiera internazionale del B2B dedicata al food & beverage organizzata da Fiera Milano. Un palcoscenico ideale per presentare i propri prodotti al mercato nazionale ed internazionale.

Tra le numerose startups innovative e aziende ingaggiate, ne segnalo un paio che mi hanno particolarmente colpito per il valore che hanno dato alla relazione nel racconto del prodotto:

The Bridge, in provincia di Vicenza, producono bevande a base di cereali o meglio di latte di origine vegetale estratto da cereali, noci e legumi. Squisita la maionese preparata con il latte di mandorla.

Amarelli, rappresenta una Calabria che resiste, fa qualità e la esporta. Una case history da portare in tutte le scuole calabresi.

Grazia De Sensi
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