LameziaTerme.it

Il giornale della tua città



Si incontrano le Associazioni culturali lametine: “Commissari, la crisi dei teatri ha bisogno di risposte”

7 min di lettura
associazioni culturali lametine

associazioni culturali lametine

Si sono incontrati, presso la sede di AMA Calabria, i principali operatori culturali della città di Lamezia Terme (tutti vincitori di Bando regionale con i Fondi Comunitari): Francescantonio Pollice per AMA, Ivan Falvo D’Urso per ARCI, GianLorenzo Franzì per Lamezia Film Fest, Nico Morelli per I Vacantusi, Ruggero Pegna per ShowNet, Piero Bonaccurso per TeatroP.

L’inedito gruppo si è riunito per la seconda volta per una questione che, nonostante sia annoso e noto problema in città da tanto, negli ultimi tempi ha acquisito i toni dell’urgenza più immediata: la chiusura e la messa in agibilità dei tre teatri lametini, e più in generale l’utilizzo delle strutture -all’aperto e al chiuso- rivolte alla cultura.

LA CRONOLOGIA DEGLI EVENTI

Prende la parola Francescantonio Pollice: “Siamo riuniti insieme ai principali operatori culturali in città: e questa è già la prima notizia della giornata, atteso che per motivi esterni a noi è sempre molto difficile lavorare insieme. Credo senza tema di smentita che questo team costituisca una delle eccellenze di questa città, un team che è riuscito con successo di pubblico e critica, a lavorare al di fuori della Regione.

Cosa chiede oggi questo team? Chiede di poter lavorare ed operare nella città di Lamezia Terme, nella propria città. E’ per inciso con amarezza che devo dire che il Concorso Nazionale Bandistico che ogni anno richiama migliaia di persone in città non avrà luogo a Lamezia ma in altra location della Calabria.

Questo è solo uno dei risultati di una problematica che stiamo cercando di risolvere, e per questo credo sia necessario ripercorrere velocemente alcuni fatti da quando si è insediata la commissione straordinaria il 27 novembre scorso.

Il punto di svolta avviene l’8 gennaio 2018 quando in corridoio vengo informato, a 6 giorni dall’inizio della stagione concertistica che tradizionalmente ha luogo all’interno dell’attualmente chiuso Teatro Umberto, lo stesso veniva chiuso per una non meglio definita inagibilità, pare –ma sempre solo su voci di corridoio- per problemi elettrici.”

Prima di continuare il resoconto, pare opportuno una precisazione. Il 13 novembre 2017 iniziava il Lamezia Film Fest: che come da progetto si sarebbe dovuto svolgere all’interno del Teatro Umberto, stabile messo a disposizione dal Comune stesso, nella persona del sindaco Paolo Mascaro e dei dirigenti Nadia Aiello e Francesco Costanzo, per l’evento.

Purtroppo, durante la preparazione della manifestazione, il teatro Umberto veniva vietato agli organizzatori, per problemi che di volta in volta, quando si andava a chiederne i motivi e le ragioni, venivano spostati ora su un problema ora su un altro.

Alla fine, il Lamezia Film Fest 2017 si è svolto all’interno del Teatro Cinema Grandinetti, e non senza problemi logistici, perché la kermesse cinematografica internazionale è andata a convivere, giocoforza, con la mostra all’interno della stagione teatrale Vacantiandu 2017, con prevedibili non pochi problemi logistici. Pochi giorni dopo, il Teatro Umberto ha ripreso a funzionare.

teatro umberto

Potete immaginare, –ha quindi continuato il Maestro Pollice, parlando della chiusura dell’Umberto a pochi giorni della sua stagione concertistica– le telefonate, le ricerche disperate, le email, senza alcuna risposta.

Finchè il 16 febbraio finalmente questo team viene ricevuto dal Commissario Alecci: in quell’occasione, pure cordiale, abbiamo presentato un promemoria preparato da noi in comune accordo, nel quale venivano poste delle questioni: specificamente, questioni operative, perché siamo persone che lavorano e vorremmo utilizzare il nostro tempo per lavorare e far sì che le nostre proposte culturali siano le più efficaci possibili.

Abbiamo chiesto quale attenzione sarebbe stata rivolta alla cultura: la Cultura è importantissima, ci è stato risposto.

Abbiamo anche chiesto di avere un referente comunale a cui rivolgerci, perchè anche questo è un annoso problema, è necessario e fondamentale avere un referente con poteri decisionali.

Abbiamo chiesto, soprattutto, delucidazioni sul problema delle struttura. E di sapere anche l’agibilità, e la non agibilità, delle strutture da cosa provenivano.

Nel frattempo veniva cancellato il bando del cinema, facendo chiedere perché a Lamezia non può esserci un cinema; terminavano le concessioni dei servizi teatrali, e quindi nessuno poteva più occuparsi dei teatri.

Nel corso della riunione, veniva quindi promesso che da lì ad una settimana massimo avremmo avuto un altro incontro con le risposte.

LA NECESSITA’ DELLA CONFERENZA STAMPA

Oggi siamo al 14 aprile, e nonostante sollecitazioni quasi quotidiane con telefonate e email, nessuna risposta è arrivata, né dai Commissari né dai Dirigenti. Nessuna risposta neanche con riguardo alle ragioni tecniche: se un teatro chiude, ci sono dei motivi. Quali sono i motivi che hanno spinto a chiudere il Teatro Umberto?

Una fase della conferenza
Una fase della conferenza

Il 26 febbraio inizia poi un ulteriore stillicidio: Teatro Grandinetti aperto, Teatro Grandinetti chiuso. Ogni giorno, una notizia diversa ma solo da voci di corridoio. Nessuna presa di posizione ufficiale, nessuna risposta, nessun atto concreto.

Qual è, ora, il senso dell’incontro di oggi?

Noi ribadiamo la volontà di volere operare in questa città: e chiediamo alla Commissione di avere risposte. Anche alla luce del fatto che questi operatori hanno vinto un Avviso Pubblico molto importante, alla luce del fatto che fra un mese dovremo presentare la seconda annualità, e dobbiamo sapere se avremo la cosiddetta disponibilità del bene, dei teatri Umberto, Costabile e Grandinetti.

Quindi, è con spirito positivo ma con la consapevolezza di quello che rappresentiamo, e del pubblico che rappresentiamo, che oggi ci poniamo con fermezza perché abbiamo bisogno di risposte. Con garbo ma con altrettanta fermezza e con dignità, perché non siamo questuanti, ma operatori altamente qualificati che hanno diritto a risposte, pure tecniche, chiediamo di avere risposte. E lo facciamo con una conferenza stampa come quella di oggi perché per noi rappresenta un’extrema ratio, stante il silenzio assordante della Casa Comunale alle nostre legittime richieste e domande.”

LE URGENZE

vacantiandu

Prendono poi la parola Nico Morelli, presidente dei Vacantusi: “si sbandiera sempre che contro la mafia si combatte con la cultura: quale miglior messaggio, allora, oggi, che investire in questo momento nella cultura invece che tirarla fuori sempre e solo per utilizzarne la parola?”);

GianLorenzo Franzì, direttore del Lamezia Film Fest: “il Lamezia Film Fest attira in città nomi nazionali ed internazionali, è importante che in questo momento Lamezia si mostri compatta e sappia mostrare la sua faccia migliore, che è -anche- quella che offrono le nostre manifestazioni, non sarebbe giusto sprecare quest’ulteriore possibilità dando il peggio di noi”);

Pierpaolo Bonaccurso, direttore artistico di TeatroRagazzi, all’interno della rassegna Summertime del Comune: “l’Azione 1, quella a cui abbiamo partecipato, fa sì che noi in un modo o nell’altro dobbiamo andare avanti con la programmazione triennale: però ci saranno nuovi treni, nuove opportunità per captare altri fondi importanti per la nostra agenda urbana, è un treno che abbiamo perso dodici anni fa e non possiamo ripeterci; l’area Urbana riguarda la messa in agibilità di tanti luoghi, questa

Lamezia Film Fest

è un occasione per metterli in agibilità. Quali sono i problemi del Grandinetti? Dobbiamo conoscerli, se è necessario chiuderlo per una, due settimane facciamo ora, facciamolo subito, non aspettiamo ottobre quando riprenderanno le attività culturali”.

Riprende la parola Francescantonio Pollice: “è fondamentale mettere in evidenza questa circostanza: la mancata disponibilità del teatro, essendo questo un cofinanziamento per molti progetti, mette a rischio il progetto stesso, perché la soluzione quale sarebbe? Se manca la disponibilità del bene, o il progetto non lo fai -e questo non è concepibile-, o lo sposti in altra città. Dove ti danno la disponibilità del bene. Lamezia in questo modo avrebbe una perdita significativa, non solo per le iniziative ma anche per l’indotto economico.

LAMEZIA PRIMA NELLA CULTURA

Interviene poi Ruggero Pegna: “non lo dico per lametinità, ma per amore del vero: a Lamezia risiedono, in quanto cittadini del comune, le principali organizzazioni culturali della Calabria e del Meridione. Operano in tutti i generi, e dato fondamentale lo scorso anno nell’aggiudicazione dei bandi regionali, fondi comunitari, Lamezia ha avuto il maggior numero di progetti approvati.

Questo bando porta a Lamezia, in tre anni, oltre 2 milioni e mezzo di euro. I soggetti di Lamezia, un numero elevatissimo, in proporzione, con le altre realtà, sono stati capaci di redigere e conseguentemente farsi approvare progetti nella Fascia A, B e C probabilmente per oltre 3 milioni di Euro. Questo è un dato che dice che Lamezia è una città che produce innanzitutto cultura: l’azienda culturale lametina è al livello di qualsiasi altro genere merceologico, capacità che non ha nessun altra città della Calabria. Se Lamezia esprime questa forza, vuol dire che le forze politiche non possono non dare priorità assoluta alla Cultura, che è connessa alla legalità: non c’è legalità senza Cultura.  

CONCLUSIONI

I giornalisti si dimostrano particolarmente partecipi all’argomento: fra le domande, si fa notare come nel PUC (Piano Urbanistica Comunale) approvato, inspiegabilmente il Comune sembra assegnare diversi fondi economici proprio alle emergenze culturali di cui si parla: la ristrutturazione del Teatro Umberto ma in genere di tutti i luoghi di cultura.

Circostanza allora che non fa che aumentare i dubbi, legittimi, spontanei: perché questo silenzio? Perché si nascondono le risposte, se ci sono, e soprattutto se sono positive? Perché, se i teatri chiudono, non se ne vogliono comunicare i motivi? Perché, se è stato detto che si sta operando per risolvere queste criticità, non si vogliono rendere partecipi gli operatori che forze immani hanno e stanno utilizzando per portare avanti i loro progetti?

La terna commissariale deve dare delle risposte: perché se la loro stessa presenza qua a Lamezia proviene dal bisogno di combattere la criminalità e il malcostume (anche) degli uffici comunali, questo gioco al massacro deve finire, i nascondimenti, le omissioni e le ombre devono essere spazzate via dalla città- ma anche e soprattutto dagli uffici del palazzo in via Perugini.

 

Valentina Arichetta

 

Click to Hide Advanced Floating Content