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A Soveria Mannelli “Guernica”, Collettiva d’Arte Contemporanea

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Locandina Guernica-LameziaTermeit

Il 18 agosto dalle ore 17 alle ore 20

Locandina Guernica-LameziaTermeitComunicato stampa:

La Mostra collettiva “Guernica” è inserita nel programma della manifestazione culturale “Essere a Soveria 2017” dal titolo “Bianca come la notte”.

La presentazione sarà curata delle coordinatrici della mostra Rossana De Fazio e Tommasina Mascaro, insieme al Sindaco della Città di Soveria Mannelli, Leonardo Sirianni, ed al Presidente della Pro Loco di Soveria Mannelli, Antonio Ferrante.

L’ inaugurazione si terrà in Piazza Bonini con performance dal vivo dove i pittori eseguiranno una propria opera, il 18 agosto, dalle ore 17 alle ore 20.

Le opere degli artisti Angela Fazio, Francesca Patitucci, Tommasina Mascaro, Lorenzo Iannazzo, Michele Iannazzo, Maria Pia Iannazzo, Rossana De Fazio e Cristina Medaglia, saranno esposte presso la Casa delle Idee “Gerardo Marotta”, sita in Via Leo Longanesi, fino al 24 agosto dalle ore 18 alle 23.

“Guernica”, icona della pittura mondiale, è un’opera di Pablo Picasso di notevoli dimensioni, un pannello di metri 3,5 x 8.

Il quadro è realizzato secondo gli stilemi del cubismo: lo spazio è annullato per consentire la visione simultanea dei vari frammenti che Picasso intende rappresentare. Il colore è del tutto assente per accentuare la carica drammatica di quanto è rappresentato.

Guernica è il nome di una cittadina spagnola che ha un triste primato. È stata la prima città in assoluto ad aver subìto un bombardamento aereo, ciò avvenne nel 1937(con oltre 2000 morti).

La scelta di Guernica, come nome della collettiva, nasce in maniera del tutto casuale, ironicamente, per descrivere la guerra interiore di noi artist. Facendo una ricerca coincide anche con l’anniversario 80 anni fa della strage di Guernica,nel 1937, che ispirò Pablo Picasso quindi quale migliore occasione per rendere omaggio?

Il bombardamento di Guernica fu il primo atto di ‘guerra totale’ dei tempi moderni, pensato non per colpire la forza militare del nemico ma per terrorizzare la popolazione civile. La strategia del terrore per demoralizzare il nemico sperimentata nella cittadina spagnola. E ispirerà strateghi e terroristi nei conflitti più recenti.

“Guernica” per rappresentare la guerra interiore, per esprimere il concetto di guerra distruttiva,che distrugge, che uccide non solo il corpo ma anche lo spirito di chi, è fortunato, come noi, a non trovarsi in quei luoghi di guerra e di morte. In questo momento di terrore, di crisi economica non è facile reagire e non lasciarsi paralizzare dalla paura e dall’ impotenza.

Crediamo che la crisi che stiamo vivendo non sia solo di natura economica bensì spirituale.

Il messaggio che vorremo trasmettere attraverso questa mostra è che consideriamo la crisi come opportunità per sfidarsi, conoscere se stessi, migliorarsi, superarsi ed alzarsi da soli. In questa collettiva il concetto  è  quello dell’ “alzarsi da soli” ognuno con la propria personalità ed esperienza artistica ma unendosi insieme con lo stesso obiettivo attraverso l’empatia e l’ identificazione.

Non tutto si può spiegare, non tutto si riesce a comprendere. Essere artisti è un dono, è un salto, un modo, per noi, per saltare oltre le domande che la vita ci pone; essere artisti è uno stile di vita, una strada, un percorso dove non si procede in modo lineare susseguente per deduzione, induzione o analogia. È stare nelle cose con la consapevolezza che le cose, tutte le cose, sono solo una parte della realtà, quella visibile, che si tocca.

Dove, in mezzo alle mille difficoltà credere in se stessi è una scelta consapevole. È scegliere una bussola, un mezzo per orientarsi, sentire e vivere la propria vita. Può sembrare un ulteriore modo di illudersi ma non lo è. L’ arte, espressa in tutte le sue forme, è come la fede, è una fede o parte di essa. Dalla pittura alla fotografia, la musica, la danza. È un potere. Nel senso buono di forza che si aggiunge alle proprie capacità e le moltiplica, le amplifica.

Un potere, proprio come la fede, a cui non si accede solo tramite i pensieri, le riflessioni, i buoni propositi ed il sapere, semplicemente perché non bastano. C’è bisogno di altro, di un gesto semplice ed antico, umile e potente, c’è bisogno di trovare la propria spiritualità, l’anima sepolta dalla paura egocentrica. Cercando al di là di quello che sono i propri limiti ed i nostri eccessi o difetti.

Quindi consegnarsi completamente, fidarsi senza riserve, senza dubbi, senza paura. Per questo è così importante decidere in cosa riporre la propria fiducia, ed un artista la ripone nell’arte e l’ arte che ha dentro la dona agli altri per poterla conservare, la condivide per tenerla in vita e progredire e crescere. Quindi donare è ricevere.

Viviamo in un epoca dove il sistema economico, le nuove tecnologie, i nuovi mezzi di comunicazione, (producendo nuovi e costanti bisogni) ci inducono ad uno stato di insoddisfazione e di costante ricerca di gratificazioni istantanee, un mondo del “tutto e subito”.

Come Picasso, aveva intuito e tradotto, con la scomposizione della forma, siamo in un epoca in cui il tempo e lo spazio hanno cambiato la loro consistenza riducendosi e frammentandosi. Abbiamo la possibilità di comunicare e di raggiungere le persone in ogni momento della giornata ed in qualsiasi posto, i mezzi tecnologici sono ormai diventati estensione delle nostre mani e delle nostre menti, provocando così un addizione.

Con questa mostra il nostro obiettivo è duplice: quello di evidenziare i conflitti interiori tipici di questo momento storico e quello di porre l’accento su come sia cambiata l’arte con l’utilizzo dei nuovi strumenti e delle nuove tecnologie. Anche in questo caso i tempi ed i materiali utilizzati si sono ridotti, frammentati, in particelle; ad esempio pensiamo all’arte digitale creata mediante software grafici, la materialità è venuta meno, ora un opera d’arte può essere salvata come file, spedita a km di distanza e riprodotta, anche più volte, in brevissimo tempo.

E, come in tutte le cose, ad ogni aspetto negativo ne corrisponde uno positivo. La possibilità per noi artisti di attingere ad una fonte infinita di stimoli e di informazioni che ci permettono di sviluppare la nostra creatività senza, quasi, spostarsi dal proprio piccolo mondo, che è ormai divenuto senza confini.

Strumenti che la Mascaro T. utilizza perché è il suo lavoro in quanto graphic designer per una casa editrice  Londra, ma un aspetto molto interessante ed innovativo è l’utilizzo della grafica in alcune delle proprie opere eseguendo dapprima un disegno grafico che, riporta in un secondo momento, a colori ad olio su tela.

Anche la De Fazio, artista poliedrica, spazia:

dall’ arte antica (esempio i ritratti e la tela dell’ “Ultima Cena” che si trova presso chiesa San Michele Arcangelo in San Tommaso, qualche anno fa ha collaborato con vetreria artistica  “Idea Vetro” nella creazione di molte importanti vetrate artistiche religiose, tra cui, quelle della Basilica Madonna di Porto in Gimigliano(CZ)e la “Madonna con il bambino” Chiesa di Soveria Mannelli (CZ)).

all’arte moderna dell’ Avanguarde.. (un esempio di un opera di notevoli dimensioni (mt 6×8) è l’ affresco “Crocefisso” altare centrale Chiesa Santa Maria della Nuova Umanità Soveria Mannelli(CZ)), qui, come la Mascaro,  si avvale dell’ aiuto di strumenti digitali e di stampa, deducendone,  che, i tempi, il lavoro ed i costi sono notevolmente diminuiti grazie all’ausilio dell’ arte digitale. Ha creato la copertina del libro Youn Days di Umberto Mangani, mischiando la tecnica della matita colorata alla grafica.

La stessa De Fazio, ha vari rapporti di collaborazione tra cui la FiliceArte che riproduce le litografie ossia le copie delle proprie opere su tela con successiva fase decorativa, un progetto che l’ha entusiasmata fin da subito in quanto crede che la fotografia e la condivisione con un’altra forma d’arte puo’ solo che arricchirla artisticamente e spiritualmente anzi aggiunge che la fotografia è determinante per la propria arte.

Da qui nasce anche la condivisione con Riccardo Talarico giovane fotografo emergente, anche qui si riprende il concetto del condividere, più specificatamente si tratta di riprodurre l’opera e personalizzarla dalla foto che è già in sé una foto artistica. Tra queste altre collaborazioni per esempio con amici pittori, artisti, scrittori,  Associazioni culturali.

Rossana De Fazio e Tommasina Mascaro

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