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Territorio e valorizzazione sociale nel convegno con Mario Caligiuri e Ruggero Pegna

3 min di lettura
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Ruggero Pegna e Mario Caligiuri

A Martirano Lombardo il convegno “Sviluppo del territorio: prospettive di valorizzazione sociale”

MARTIRANO LOMBARDO. Sviluppo del territorio e valorizzazione sociale i temi affrontati durante il convegno organizzato dai volontari del servizio civile dei progetti “Bartolo Longo” e “Costantino Belluscio” di Martirano Lombardo.

Ospiti dell’evento Mario Caligiuri, docente dell’Unical ed ex sindaco di Soveria Mannelli, Ruggero Pegna, promoter musicale e culturale, scrittore, autore televisivo, direttore artistico, Carmelo Cortellaro, dirigente generale “Centro Studi Futura”; Il convegno è stato introdotto da Franco Pucci, sindaco di Martirano Lombardo, e dai volontari dei due progetti che hanno ripercorso la cronistoria di uno dei paesi più giovani della regione, ricostruito dopo il terremoto del 1905.

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Ruggero Pegna, Mario Caligiuri, Franco Pucci, Carmelo Cortello, due volontari del servizio civile

Importante l’apporto di Caligiuri e Pegna, entrambi conosciuti a livello nazionale e internazionale, che hanno saputo offrire a tutti i presenti spunti significativi sulle attività socio-culturali che si vorranno realizzare in futuro, nonché suggerimenti su alcuni degli elementi sui quali bisognerebbe puntare per valorizzare al meglio il territorio. In tutto questo gioca un ruolo fondamentale, secondo i relatori, la creatività, che si esprime nell’essere propositivi e innovativi.

In particolare Caligiuri ha offerto ai cittadini presenti la propria esperienza di sindaco che ha saputo rendere una piccola realtà, quale quella di Soveria Mannelli, uno dei primi paesi digitalizzati dello Stivale. “Il futuro non si aspetta, si prepara” ha dichiarato Mario Caligiuri.

Spesso infatti l’ex sindaco di Soveria ha rimarcato l’importanza di una commistione tra cultura e nuove tecnologie attraverso le quali unire i piccoli comuni, destinati allo spaesamento in favore delle grandi metropoli, pur mantenendo la propria identità in un mondo sempre più cosmopolita e senza radici; federarli dal punto di vista digitale.

Non poteva inoltre mancare il suggerimento di istituire una criptomoneta, una moneta che, seppur digitale, porterebbe uno sviluppo economico concreto e inedito.

La riflessione del lametino Ruggero Pegna riprende il concetto di cultura, leitmotiv del convegno, e la sua valorizzazione che passa, anche, attraverso gli eventi organizzati in un territorio. “La scelta di un determinato artista – afferma il promoter – può essere più o meno felice in base al livello culturale delle popolazioni che gravitano nel bacino di utenza del luogo in cui si effettua l’evento, quindi a volte lo spessore della proposta paradossalmente in Calabria riceve un minor riscontro man mano che alziamo l’asticella”.

La cultura dunque non è sempre facile da promuovere in una regione come la nostra ma diviene quanto mai importante lavorare affinché il livello si innalzi; proprio per recuperare il gap rispetto a tutte le altre regioni italiane che godono di una economia decisamente più florida.

È importante, attraverso uno spettacolo, coinvolgere i media per arrivare a quanta più gente possibile e trasmettere l’idea del luogo, far conoscere realtà altrimenti sconosciute, accendere i riflettori sulle personalità che ruotano attorno all’organizzazione.

Diventa allora fondamentale far capire a chi di dovere che quello nella cultura è il miglior investimento possibile per una Calabria che sia proiettata verso il futuro, capace di mandare un messaggio che vada dritto al punto una volta per tutte: la nostra regione non è solo brutture e cronaca nera, ma anche positività e immagini bellissime; capace di offrire ospitalità di qualità con confort, servizi e tecnologia adatta al tempo storico che stiamo vivendo.

Chiude gli interventi Carmelo Cortellaro, che riprende la linea tracciata da Caligiuri e Pegna che diventano esempio esplicito di una Calabria positiva che è sempre riuscita a guardare avanti e spesso ad anticipare i tempi, frutto non solo di talento ma, come ribadisce Cortellaro, anche di lavoro, cultura, caparbietà, motivazione nel rendere una determinata idea concreta così che possa al fine essere effettivamente realizzata.

L’augurio finale è che i presenti, i più giovani soprattutto, possano prendere spunto da quanto detto e in particolare possano essere grati a chi svolge il proprio lavoro per migliorare il territorio, fondamentale per la crescita culturale.

Valentina Dattilo

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