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Incontro al Tip Teatro con il restauratore Giuseppe Mantella

2 min di lettura

Atteso oggi pomeriggio alle 18:00 il terzo appuntamento della rassegna #PERìPLUS #rottemediterranee come sempre al TIP Teatro di Via Aspromonte

Si parlerà di arte e di restauro con un ospite d’eccezione del settore: Giuseppe Mantella.

Cosa si restaura in Calabria? E come? In un discorso sui beni culturali della nostra regione, che spesso e volentieri diventa discorso acremente politico, che senso possiamo dare alla nobile arte del restauro? Qual è lo stato di molte bellezze di cui a volte ignoriamo persino l’esistenza o che, nel migliore dei casi, ammiriamo all’interno di un museo senza tuttavia interrogarLE e interrogarCI? Avremo la fortuna e il piacere di discuterne con un’istituzione del settore.

GIUSEPPE MANTELLA
“RestaurAtore” di opere d’arte, inizia la sua carriera nel 1997, negli anni arricchita di importanti incarichi, nazionali e internazionali. Cavaliere al merito della Repubblica italiana (da Giorgio Napolitano, 2013) per aver contribuito alla conoscenza della cultura e dell’arte italiana nel mondo.
Ha restaurato opere di Gian Lorenzo Bernini, non ultima l’Estasi di Santa Teresa, la Medusa e la grande statua di Urbano VIII nei Musei Capitolini. Dipinti di Simone Martini, battistero Caracciolo, Francesco Cozza, Mattia Preti.
In Calabria la sua attività lo vede impegnato in importanti restauri come il mosaico del drago e dei delfini e dei dipinti murali dello scavo dell’antica Kaulon (Monasterace); la testa di Basilea nel Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria e ancora la Madonna dei Poveri di Seminara, il crocifisso di Terranova Sappo Minulio, i dipinti murali di Salvatore Fiume nel castello di Fiumefreddo Bruzio.
Dal 2000 avvia un progetto di ricerca su Mattia Preti, restaurando e indagando circa 50 dipinti dell’artista calabrese. Attualmente impegnato nel restauro a Malta dei dipinti su tela più grandi realizzati dall’artista.
Da 4 anni per la diocesi di Locri-Gerace sta seguendo un importante progetto di tutela e conservazione che vede coinvolti giovani professionisti provenienti da diverse università e accademie italiane.
Ha curato mostre e volumi su Mattia Preti, Melchiorre Cafà e pubblicato più di 30 studi scientifici.

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