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Tonino Spena, con “Bella e la sua gente” al via festeggiamenti Madonna delle Grazie

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Tonino Spena Bella e la sua gente-LameziaTermeit

Presentazione Bella e la sua gente di Tonino Spena

Tonino Spena a Bella per la presentazione del suo libro

Tonino Spena Bella e la sua gente-LameziaTermeit
Presentazione Bella e la sua gente di Tonino Spena

Tonino Spena ed in particolare “Bella e la sua gente” sono stati i protagonisti della piacevole serata nella bellissima e storica cornice di Piazza Roma nel quartiere Bella di Lamezia Terme.

L’evento è stato presentato dalla giovane Francesca Cerra ed apre i festeggiamenti della Madonna delle Grazie dei prossimi giorni. A moderare l’incontro Luisa Vaccaro, hanno dialogato insieme all’autore Pasquale Allegro e Valentina Dattilo, mentre a leggere alcuni brani tratti dal testo Tina Mancuso.

Quella di Tonino è una personalità poliedrica e fantasiosa, a tratti tormentata se vogliamo, capace di spaziare con molta tranquillità fra vari generi, nel caso di “Bella e la sua gente” lo fa con l’animo di un cantastorie che però, per una volta, diviene anche storico, storico della memoria, di questo luogo particolare e soprattutto delle persone che a questo luogo sono legate.

“Bella e la sua gente” non è un semplice testo quindi, ma un vero e proprio tuffo nel passato attraverso la memoria fotografica, poiché il testo intervalla sapientemente parti descrittive, cenni storici, documenti scritti a mano a contributi fotografici di valore inestimabile. Hanno impressi  le storie, i gesti, che dicono molto più delle parole e che riescono a cogliere l’espressività dei bambini, delle donne, dei soldati che partivano per la guerra e magari non facevano più ritorno, di quel tempo che sembra ormai così lontano ma che ha conservato perfettamente quei ritratti di famiglia nei quali tutti erano in posa o nei più goliardici ritratti al mare, con i piedi in acqua.

Le foto divengono vere e proprie fonti informative e riescono a cogliere momenti di vita vissuta: matrimoni, feste patronali e processioni che sono solo alcuni tra i temi toccati all’interno del testo e che offrono attraverso la loro bellezza fotografica un quadro sulla vita della Bella del secolo scorso.

Racconta così la storia delle persone e delle famiglie che hanno vissuto e che tutt’ora vivono in questi luoghi che Tonino celebra con l’amore e l’orgoglio di chi ha radici profonde e ben piantate nella propria terra, un vero e proprio omaggio al quartiere che gli ha dato i natali e nel quale attualmente vive, che gli ha permesso di mettere su carta, nero su bianco, questi sentimenti, ma soprattutto gli ha permesso di ricordare e raccontare.

Uno dei temi centrali di “Bella e la sua gente” è l’emigrazione, quella di chi è partito per l’Australia, l’Argentina, l’America, in cerca di fortuna o quella di chi si è semplicemente spostato al Nord per lavoro o per gli studi. Ma Tonino ci parla anche delle famiglie che invece sono rimaste nel loro paese e che forniscono così una testimonianza diretta del periodo in cui emigrazione voleva dire anche e soprattutto distacco, sradicamento ed incertezza sul proprio futuro. Non era poi così semplice preparare la valigia, quella di cartone dei nostri nonni, e andar via verso l’ignoto per un futuro migliore, lasciando qui la famiglia ma sperando sempre di tornare a quella parte della propria anima che è rimasta lì ad aspettare, tornare alla propria terra e ai propri affetti.

A riguardo è piacevole notare di come l’autore abbia voluto dedicare il testo proprio a chi non abita più questa frazione, chi non può più abbracciarla con lo sguardo godendone la bellezza, chi non vive più per le sue caratteristiche vie e non ne gode le tradizioni.

Diviene anche un modo per le persone di prendere coscienza di ciò che è stato ma soprattutto può essere un modo per i giovani di apprendere, di conoscere le testimonianze di chi ha vissuto prima di loro, ma anche riprendere, come una sorta di passaggio di testimone, tradizione, usi e cultura simbolo di quella che era una vita molto semplice e che viene raccontata in maniera altrettanto semplice ed esemplare da Tonino Spena attraverso un inanellarsi di foto e storia che si incastrano perfettamente tra loro come tessere di un mosaico.

Un tour sentimentale in giro per il quartiere, ma soprattutto tra la gente di Bella, che guarda al passato ma che ha reso Bella  quello che è oggi e che a sua volta contribuirà ad arricchirne il futuro.

A concludere la serata la testimonianza di una signora emigrata al Nord ma che con piacere torna a Bella, e l’intervento del primo cittadino Paolo Mascaro, che ha posto l’attenzione sull’importanza del ricordo come valore essenziale della vita di ognuno di noi per recuperare la nostra identità di cittadini di Lamezia, con un occhio sempre rivolto al futuro rivolgendosi a Tonino Spena quale figura portante della frazione di Bella ed elogiandolo per il suo lavoro di “portavoce della memoria”.

(Foto di Pasquale Emanuele Cerra – Igers Lamezia Terme)

 

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