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Tra Spirlì e Furgiuele, ieri pagina nera per la Calabria e per Lamezia

2 min di lettura
Gino Strada

Gino Strada, fondatore di Emergency

Una pagina “nera”, nel peggiore significato politico di questo colore, quella scritta ieri per Lamezia e per la Calabria da due esponenti della Lega

Comunicato Stampa

Una inqualificabile corrispondenza di “pericolosi” sensi, quella tra il presidente facente funzioni Spirlì e il parlamentare Furgiuele, che ieri è rimbalzata su tutti i mezzi d’informazione nazionali facendoci ripiombare agli anni neri della prima Repubblica, ai linguaggi del disprezzo e ai toni sovversivi delle minacce e della violenza in politica.

Il volgare e vergognoso attacco a Gino Strada, un gigante nell’intervento nelle emergenze sanitarie in tutto il mondo, è inqualificabile e si spiega solo con la cieca volontà di strumentalizzazione politica della situazione che stiamo vivendo.

Se Spirlì avesse un minimo di visione e soprattutto un minimo di amore per questa terra, di cui si trova catapultato “amministratore” nostro malgrado, penserebbe al fatto che avere uno come Gino Strada in Calabria, con la sua esperienza e le strutture di avanguardia a disposizione di Emergency, significherebbe dare alla nostra terra una possibilità straordinaria per affrontare questa emergenza. Dispositivi, tende, professionisti in grado di far funzionare un sistema di emergenza in tempi brevi. Ma a Spirlì questo non interessa, perché ‘ignorante’ come lui stesso ammette in materia sanitaria e perchè aizzato dal solito Salvini. L’ironia squallida sui missionari comboniani dà la misura della consistenza morale del facente funzioni.

Ma anche il parlamentare lametino della Lega Nord sembra un facente funzioni di complemento perché, anziché provare imbarazzo o magari dar conto delle sue parentele chiacchierate e scomode, diventa un mestatore nel torbido e si fa sovversivo invocando addirittura la ribellione del popolo calabrese, i moti di Reggio: un fatto gravissimo. Ma l’onorevole della Lega Nord lo sa chi è Strada o s’è distratto anche lui tra mojito e papeete locali? Siamo alla follia: invece di guardare la trave che ha nei propri occhi, il parlamentare lametino della Lega Nord si permette di criticare chi ha speso un’intera vita per il prossimo e per salvare vite umane.

Ma il punto vero è come possa Lamezia accettare in silenzio di essere rappresentata da una figura simile che non ha il minimo senso delle istituzioni? Esiste una disperazione sociale e lo Stato ha il dovere di intervenire. Ma i linguaggi e toni da “antiStato”, di chi solletica quasi gesti eversivi non sono accettabili. Lamezia e la Calabria non hanno nulla da spartire con chi disprezza chi salva vite umane e chi vorrebbe farla ripiombare ai tempi di “boia chi molla”.

Movimento Lamezia Bene Comune

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