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Tragedia del torrente Raganello, parla uno dei soccorritori

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Il medico dell’eliambulanza non scorderà mai gli occhi terrorizzati della bimba che aveva appena salvato

COSENZA. A parlare è Pasquale Gagliardi, dirigente medico dell’elisoccorso Regione Calabria, che ieri è stato tra i primi ad arrivare sul greto del torrente Raganello, nel Parco nazionale del Pollino, in provincia di Cosenza.

È qui che, a causa del maltempo, si è consumata la tragedia quando la piena del torrente ha travolto un folto gruppo di escursionisti che stavano visitando il canyon. Una piena di acqua e fango che non ha lasciato scampo.

Dieci, per il momento, il numero ufficiale dei morti.

“La piccola mano fredda di Chiara, i suoi occhi terrorizzati e l’incredulità sui volti dei sopravvissuti. Queste sono le immagini che rimarranno per sempre scolpite nella mia memoria – dichiara il soccorritore – . In ventidue anni di servizio non mi era mai capitato nulla di simile”.

“Volo da oltre vent’anni – aggiunge Gagliardi – e posso dire di essere un veterano. Ho soccorso centinaia di persone in situazioni difficili, ma mai mi era capitata una disgrazia di queste dimensioni. Forse la peggiore della mia vita professionale. Quando siamo arrivati non avevamo contezza di cosa era accaduto, pensavamo di soccorrere tre persone in difficoltà. Sono bastati cinque minuti per capire che quello che era accaduto non aveva precedenti”.

V.D.

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