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Tre macchinari per tamponi inutilizzati all’ospedale di Lamezia

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Tre macchinari per tamponi inutilizzati all'ospedale di Lamezia

Attrezzature all’avanguardia, che costano centinaia di migliaia di euro, capaci di fare i tamponi per il Coronavirus, sono ferme all’ospedale di Lamezia

A denunciarlo è Nadia Donato, presidente dell’associazione SenzaNodi che si rivolge al sindaco Paolo Mascaro in quanto, nemmeno davanti alle evidenza della sua utilità fondamentale, l’ospedale di Lamezia Terme viene preso in considerazione.

Macchinari del valore di milioni di euro, disponibili nella Microbiologia dell’ospedale di Lamezia Terme, utili a dare la risposta dei tamponi in tempi brevi (poche ore), rimangono inutilizzati nel più completo disinteresse della Regione Calabria.

Tre gli strumenti utili a dare risposte per almeno 100 tamponi al giorno, uno addirittura fa due tamponi in un’ora e trenta minuti (certo esistono quelli che ne fanno 12, ma chi li ha?).

Questi apparecchi sono all’interno della Microbiologia dell’ospedale di Lamezia Terme ed in questi mesi in cui avere una risposta all’esito del tampone sul Coronavirus è stata di estrema importanza per la vita di tutti, sono fermi o sottoutilizzati per altri virus.

La strumentazione, fornita e “fittata” all’ospedale dalle ditte Roche e Biomerieux, ha sempre fatto della Microbiologia lametina, oggi CHIUSA, una delle migliori strutture della Calabria.

Per farla ripartire subito basterebbero i tecnici ed i reattivi, pare che si stia provvedendo ad ordinare qualche reattivo, magari fosse così! Ma è sempre tutto sulle spalle dei dirigenti dell’ospedale che spesso trovano un muro in Regione.

Resta comunque l’enigma su quali reattivi, per quanti tamponi e per quale macchinario? E poi i tecnici?

Il personale era già stato chiesto prima del Coronavirus e come tutto l’altro personale richiesto dall’ospedale non è mai arrivato, ancora oggi è tutto sulle spalle e sulla volontà dell’ospedale, la Regione tace e non ascolta.

Oggi a Lamezia c’è il Laboratorio di Patologia clinica che ha 6 tecnici e che questo anno ha lavorato 1 milione di esami di routine e oltre 300 mila in urgenza, tutto con una carenza di personale dirigente e tecnico cronica. Sono numeri che fanno poche strutture in Calabria.

Da quando stiamo chiedendo la riapertura della struttura di Microbiologia a Lamezia Terme, quanti tamponi si sarebbero potuti fare?

E forse bisognerebbe interrogarsi anche sul fatto che qualche vita si sarebbe salvata. L’aiuto che la Microbiologia lametina avrebbe potuto dare a Catanzaro e a tutta la Calabria, può continuare a passare come una nota inutile?

Nella fase due è ancora di grande importanza aprire e far funzionare questa struttura. Le risposte sui tamponi arrivano dopo 48 ora se si è fortunati, non riescono a farli nemmeno agli operatori sanitari e alle categorie a rischio e allora perché non attivare i macchinari di questa struttura che potrebbe consentire anche un grande lavoro di supporto anche in questa fase, dove il tampone è di enorme importanza?

Possibile ancora nessuno debba rendere conto, nemmeno davanti ad un’emergenza che porta via la vita a degli esseri umani?

E’ inevitabile ormai porsi queste domanda davanti all’evidente volontà di non prendere in considerazione l’aiuto che Lamezia Terme può dare a tutta la regione.

Si ignorano le potenzialità di questo territorio da anni, ma rendersi conto che nemmeno la grave difficoltà con la quale ci sta facendo confrontare il Covid 19, nemmeno il pericolo e la morte porta “chi di dovere” a valutare cosa può fare l’ospedale di Lamezia Terme a favore di tutti, è veramente, incredibile.

Nadia Donato
Associazione Senza Nodi

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