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Turino ( Calabria sociale): rilanciare il parco Mastroianni di via Ferlaino

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LAMEZIA. Gianfranco Turino, presidente di Calabria sociale interviene sul degrado del Parco “Felice Mastroianni”, di via Ferlaino nella zona nord della città. Turino afferma: “il parco è il punto focale di un abbandono degradante sempre più totale a cui nessuno pensa di mettere un freno e restituire alla normalità una zona che, al contrario, potrebbe essere un fiore all’occhiello della città. La foto con anitre e oche e una traccia di un passato recente svanito nella loro totale scomparsa. I cubicoli di cemento, che avrebbero avuto una funzione di magazzini e depositi, sono diventati invece il ricettacolo di un lurido, porte scardinate, puzzo tremendo di urina ed escrementi vari, deposito d’immondizie e di altro, con murales per niente edificanti che non rappresentano nessun sbocco artistico.

I lampioni, impiantati con un sistema moderno, in maggior parte sono distrutti, la solita immondizia che trabocca dai cestini, questi sono i colori negativi del parco che ha perso la sua funzione. I due ponticelli, con travature in ferro e pavimento in traversine di legno, sono chiusi e inagibili da almeno un anno, perché pericolanti, per i quali non à stata ancora predisposta  alcuna manutenzione e relativa messa in sicurezza. La nostra è una città divenuta abulica, priva di senso pratico e d’interesse collettivo e sociale, troppi attimi fuori dalle regole e troppi momenti inutili in cui ogni cosa naturale subisce la trasformazione del caos e dell’indecenza, dove l’unico divertimento è il sadismo a distruggere quello che esiste.

Cosa ci guadagna chi si diverte a demolire gli emblemi della civiltà cittadina? Nulla! Solo un totale silenzio e un completo disinteresse ai fatti da parte della collettività. Siamo diventati degli esseri ombra di noi stessi, figure che si voltano dall’altra parte per non vedere lo scempio giornaliero che investe la città. Eppure analizzando i fatti, Lamezia potrebbe, volendo, recitare “ex-novo” un ritrovo di colori, spettacolo e cultura, almeno in alcuni momenti del tempo che scorre.

Il parco Mastroianni per la sue estensione e per la centralità, se rimesso a nuovo e rivalutato, tolto dallo scempio odierno e dallo ‘schifo’ presente, può essere quel teatro sociale in cui il cittadino comune può ritrovare se stesso, senza timori e senza il terrore di incappare in un inferno della perduta civiltà. Diamoci da fare è un nostro bene e va tutelato e rilanciato”.

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